PD: Marsilio-Della Mea su possibile chiusura Agemont
(ACON) Trieste, 18 gen - COM/MPB - "Ciò che sembrava solo una
eventualità pare invece diventare una seria realtà. Tondo vuole
chiudere Agemont. La conferma di quanto preannunciato in Giunta
con l'approvazione di una generalità è arrivata dal presidente
stesso che dai microfoni di un'emittente regionale ha dichiarato
che Agemont non avrebbe sortito i risultati sperati per la
montagna per cui la Regione potrebbe anche decidere la sua
liquidazione".
A sottolinearlo sono i consiglieri del PD Sandro Della Mea e Enzo
Marsilio, che in merito hanno presentato un'interrogazione e
diffuso una nota.
I due consiglieri vogliono sapere dal presidente della Regione se
l'attuale maggioranza intenda davvero liquidare Agemont Spa,
proseguendo di fatto con l'opera di smantellamento degli
strumenti di gestione territoriale e di investimento progettuale
delle aree montane. Chiedono inoltre come l'attuale maggioranza
intenda promuovere l'avvio e lo sviluppo di iniziative economiche
e favorire la valorizzazione delle risorse umane e materiali dei
territori montani se si ipotizza la chiusura dell'importante
Agenzia economica della montagna proprio quando servirebbero
altre determinazioni dato l'aggravarsi delle criticità, anche per
il protrarsi del Commissariamento delle Comunità Montane. Infine,
chiedono se corrisponda al vero che l'Amministrazione regionale
intende affidare al Cosint-Consorzio industriale di Tolmezzo
competenze e ruoli attualmente in capo ad Agemont.
Nella nota diffusa, Della Mea e Marsilio commentano che "ancora
una volta è l'incoerenza e la confusione a caratterizzare
l'attività amministrativa dell'attuale maggioranza".
"A parte il fatto che le ultime affermazioni sono in netta
contraddizione con quanto ripetutamente dichiarato in precedenza
dal presidente stesso, resta da capire a cosa doveva servire
tutto il lavoro svolto in questi mesi per modificare lo statuto
di Agemont per chiarirne ruolo e missione, iter conclusosi di
recente con la definizione di un nuovo assetto, quando in realtà
la Regione programmava il suo disimpegno e quindi la chiusura
dell'Agenzia.
"Ciò che risulta sempre più chiaro è solo l'opera di
smantellamento in atto degli strumenti di gestione e di
investimento che operano nei territori montani. È lecito a questo
punto domandarsi quale sia la logica di certe scelte che possono
solo aggravare ulteriormente la situazione di criticità delle
zone montane. Dopo la paralisi provocata dall'eccessivo protrarsi
del commissariamento delle Comunità Montana, dove si vuole parare
con la chiusura di Agemont?", si chiedono i due consiglieri che
in attesa della dura reazione del mondo economico e istituzionale
della montagna domandano che associazioni di categoria e
imprenditori dicano cosa ne pensano.