GM: Rosolen, chiarire contenuti visita presidente Turk
(ACON) Trieste, 20 gen - COM/MPB - Alessia Rosolen, consigliere
regionale del Gruppo Misto, con un'interrogazione, chiede al
presidente della Regione Renzo Tondo quali siano stati i reali
contenuti degli incontri svoltisi a Roma nel corso della visita
del presidente sloveno Danilo Turk.
In particolare Rosolen, che si richiama a quanto riferito in una
conferenza stampa dal presidente dell'Unione degli Istriani
Massimiliano Lacota circa i contenuti dei colloqui avuti da Turk
con il presidente della Repubblica e del Consiglio, vuole sapere
se corrisponde al vero quanto riportato dalla stampa slovena e
dal sito della Presidenza della Repubblica slovena in merito alle
richieste di restituzione delle opere d'arte istriane attualmente
conservate a Trieste, e se il presidente Tondo, qualora le
affermazioni riportate dal presidente dell'Unione degli Istriani
corrispondessero al vero, non ritenga di convocare le
Associazioni degli esuli alla presenza dei capigruppo del
Consiglio regionale per riferire in merito alla situazione
venutasi a creare e alle azioni che devono essere svolte a tutela
del patrimonio storico e culturale della loro comunità. Ma anche,
qualora le affermazioni riportate dal presidente Lacota non
trovassero conferma, se non ritenga di intervenire per chiarire
ufficialmente i contenuti dei colloqui e, inoltre, per precisare
gli ambiti di applicazione della Legge di Tutela della minoranza
slovena, nel decennale della sua approvazione.
In merito alla restituzione delle opere d'arte (una
novantina)attualmente conservate al Museo Sartorio di Trieste e
provenienti da Capodistria e Isola d'Istria, e che il presidente
sloveno avrebbe chiesto quale gesto di pacificazione, Rosolen,
ricordando che sulla loro permanenza a Trieste sono giunte
rassicurazioni da parte del sottosegretario agli Esteri, Mantica,
indica l'opportunità di sollecitare al presidente della VI
Commissione consiliare l'inserimento in calendario di
un'audizione in merito alla situazione di tali opere. Per la
consigliera esse erano e sono patrimonio di quegli italiani che
alla fine della Seconda Guerra Mondiale hanno dovuto abbandonare
la propria terra.