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Pdl: Valenti, no a chiusura edizione Messaggero Veneto Gorizia

21.01.2011
10:30
(ACON) Trieste, 21 gen - COM/DT - Si è svolto a Gorizia l'incontro promosso dal consigliere regionale del Pdl Gaetano Valenti per fare il punto sulla possibile chiusura dell'edizione locale del Messaggero Veneto. Oltre a Valenti, alla riunione hanno preso parte i colleghi dell'Isontino Giorgio Brandolin (PD), Franco Brussa (PD) e Luigi Ferone (Pensionati), i rappresentanti dell'Assostampa e del comitato di redazione dei quotidiani Messaggero Veneto e Piccolo. Assenti giustificati i consiglieri Roberto Antonaz (SA-PRC), Roberto Marin (Pdl) e Federico Razzini (LN).

"Insieme ai colleghi e ai rappresentanti dei giornalisti - ha affermato Valenti - si è fatto il punto della situazione: l'edizione goriziana de Il Piccolo non chiuderà, però nemmeno ci guadagnerà dalla trasformazione dalle pagine normali al formato tabloid, perché ciò comporterà una diminuzione dello spazio carta e del numero di redattori da dieci a nove.

"Molto più grave invece - ha rilevato il consigliere - la situazione al Messaggero Veneto che, sempre che non ci sia un giusto ripensamento da parte della proprietà, è destinata a chiudere. L'intenzione è, infatti, quella di sopprimere il Messaggero Veneto di Gorizia e di inserire quattro pagine sull'Isontino nell'edizione del Friuli.

"Questo - prosegue l'esponente del Pdl - porterà sicuramente, nel giro di poco tempo, a una riduzione del numero di copie vendute talmente ingente che giustificherà definitivamente la proprietà, anche dal punto di vista tecnico e non solo politico, della cancellazione della redazione di Gorizia".

"A parità di risultati e spese con l'edizione di Pordenone, la proprietà dimostra chiaramente di preferire quest'ultima, forse anche perché a Gorizia la concorrenza con Il Piccolo si svolge in casa (entrambe le testate sono di proprietà del Gruppo Espresso-Repubblica), mentre a Pordenone ci si trova a fare i conti con Il Gazzettino.

"Di fronte a una simile prospettiva - ha concluso Valenti - i consiglieri regionali del territorio si impegnano a una serie di prossimi interventi volti a richiamare l'attenzione non solo politica o degli addetti ai lavori, ma anche istituzionale, perché dove non c'è pluralità di parola non c'è democrazia. La nostra, quindi, sarà una dura battaglia".