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Citt: Colussi, l'Italian Baja è fuori dai magredi

24.01.2011
13:23
(ACON) Trieste, 24 gen - COM/DT - Anche nel 2011 i fuoristrada della manifestazione Italian Baja correranno, come hanno comunicato nei giorni scorsi gli organizzatori, lungo lo stesso percorso degli ultimi anni, al di fuori quindi dell'area comprendente i magredi del Cellina (sito di importanza comunitaria) e quelli di Pordenone (zona, invece, di protezione speciale).

"Si tratta di una decisione di buon senso - sottolinea in una nota il consigliere regionale dei Cittadini Piero Colussi - che va pubblicamente apprezzata in quanto da una parte risponde positivamente ai timori dei tanti cittadini che avevano manifestato la preoccupazione per un possibile ritorno al passato, e dall'altra scongiura il pericolo della riapertura del procedimento di infrazione da parte della Comunità europea.

"Avvio del procedimento - ricorda Colussi - che solo alcuni anni fa, proprio a causa anche dello svolgersi dell'Italian Baja all'interno del perimetro del SIC, era costato alla Regione la bocciatura da parte dell'Europa della richiesta di finanziamento di un progetto LIFE per l'ambiente di ben 20 milioni di euro.

"La rinuncia a correre dentro il SIC dei magredi del Cellina ha confermato, inoltre, l'inapplicabilità della deroga introdotta nell'ultima Finanziaria grazie a un contestato emendamento presentato dal consigliere regionale UDC Giorgio Venier Romano. È infatti evidente - precisa ancora l'esponente dei Cittadini - quanto sia alto il pericolo che i fuoristrada impegnati nelle gare e, soprattutto, i tanti spettatori che abitualmente accorrono lungo il percorso in moto o fuoristrada, provochino dei danni agli argini dei corsi d'acqua e alle zone golenali. Meglio non correre rischi, dunque.

"Ma il vero problema delle ricadute negative per l'ambiente provocate dell'Italian Baja - aggiunge ancora Colussi - è collegato alla grande risonanza che la gara ha fra gli appassionati: si tratta di una pubblicità capace di richiamare in Friuli Venezia Giulia una moltitudine di fuoristrada 4x4 e moto da cross provenienti dalle regioni limitrofe, in particolare dal Veneto, e dalle vicine Austria e Germania.

"Di fatto, il Friuli Venezia Giulia sta diventando il paradiso terrestre di questi appassionati che, guarda caso, non possono correre nei propri territori in quanto protetti da precise norme e da vincoli che vietano esplicitamente la circolazione dei veicoli a motore negli alvei e nelle aree golenali dei corsi d'acqua. Lo ha capito anche il presidente del Veneto Luca Zaia, che lo scorso 22 giugno ha messo al bando qualsiasi percorso fuoristrada su tutte le aree afferenti il demanio idrico.

"Naturalmente - spiega Colussi - sono previste deroghe anche per le gare e le manifestazioni sportive, ma queste autorizzazioni sono subordinate all'acquisizione del parere dell'Autorità idraulica, alla stipula da parte dei promotori di una polizza di assicurazione per coprire gli eventuali danni provocati agli argini, agli alvei e alle relative pertinenze e alla valutazione di incidenza ambientale.

"Che è esattamente quello che avevo proposto in Finanziaria con un emendamento copia-incolla ispirato a quanto introdotto dalla Giunta regionale del Veneto pochi mesi fa. Evidentemente - conclude Colussi - quello che non si può più fare lungo il Piave si può invece fare tranquillamente nel nostro Tagliamento: quando impareremo ad avere maggiore rispetto di quel prezioso tesoro che è nostro ambiente naturale?".