SA-SEL: Pustetto contro pdl azienda unica, restino i piccoli ospedali
(ACON) Trieste, 27 gen - COM/DT - Esprime tutte le sue
perplessità Stefano Pustetto rispetto alla proposta di legge
-firmata dai consiglieri del Pdl Dal Mas e Pedicini - che prevede
una radicale riorganizzazione della sanità territoriale e della
rete ospedaliera (un'unica azienda territoriale invece delle
attuali sei e una rete ospedaliera con tre aziende, Udine,
Trieste, e Pordenone, che aggregherebbero i nosocomi minori).
Secondo il consigliere regionale della SA-SEL, "questa ipotesi
riorganizzativa non può essere realizzata in tempi brevi per le
diverse opinioni già emerse in maggioranza, ma è evidente che la
posta in gioco è grande e che alcune riflessioni vanno fatte.
Come premessa, annota, non posso non constatare come si intenda
proseguire quanto iniziato dal precedente assessore alla Salute
Beltrame e da noi ampiamente criticato. E questo per tre motivi:
l'aggregazione degli ospedali minori ai centri più grossi
equivale a una certificazione di futura chiusura degli stessi per
asfissia e saccheggio (di risorse, funzioni, personale,
professionalità).
Due: l'assioma che viene utilizzato per queste operazioni,
aggiunge Pustetto, è che nel piccolo non c'è sicurezza. Peccato
che in molti ospedali periferici vi siano delle eccellenze e che
queste siano certificate dalla loro capacità attrattiva. La
qualità del servizio, infatti, non è data dalla dimensioni ma
dalla professionalità degli operatori che vi operano. A titolo
esemplificativo voglio ricordare a tutti che la chiusura
dell'ortopedia del Gervasutta ha comportato la simmetrica fuga
dei pazienti là dove si erano trasferiti gli operatori e che
questo esodo costa alla regione milioni di euro all'anno che
vanno nelle casse della regione Veneto.
Terzo motivo, trattare le patologie minori nelle strutture di
alta specialità fa sì che costino circa tre volte di più che se
venissero trattate in centri con minore dotazione tecnologica.
Infine, se è vero che la popolazione del Friuli, numericamente,
potrebbe giustificare un'azienda territoriale unica, è
altrettanto vero che le esigenze di una città come Trieste, dei
territori montani della Carnia e delle Valli del Natisone, della
Bassa friulana o del Pordenonese, sono del tutto differenti e
difficilmente governabili in modo univoco.
Su questa proposta, quindi, conclude Pustetto, mi sorge il dubbio
che sia stata formulata esclusivamente per distogliere
l'attenzione dei cittadini e dei media dalla gestione confusa e
fallimentare della sanità sulla quale torneremo una volta che
potremo vedere i Piani attuativi ospedalieri e quelli del
territorio che i direttori generali avrebbero già dovuto
predisporre entro il 21 dicembre scorso".