Pres. Franz a Pordenone a fiaccolata contro cristianofobia
(ACON) , 28 gen - RC - Fiaccolata silenziosa contro la
cristianofobia, organizzata dall'ASCOM di Pordenone lungo le vie
del capoluogo del Noncello. A prendervi parte, accanto ai
rappresentanti della città e della Provincia, anche il Consiglio
regionale tramite il suo presidente, Maurizio Franz.
La libertà religiosa - sostiene Franz - è sicuramente parte dei
diritti fondamentali e inalienabili espressi nella "Dichiarazione
universale dei diritti dell'uomo" dell'ONU. Le stragi e le
persecuzioni che da anni vengono perpetrate contro i cristiani, e
che nell'ultimo periodo hanno mietuto vittime innocenti in
Egitto, India, Pakistan, sono il culmine di una strategia
violenta contro la loro presenza in questi e in altri Paesi del
mondo.
Tali accadimenti - così ancora il presidente del Consiglio -
testimoniano che il diritto alla libertà religiosa è più che mai
rimesso in discussione, alimentando intolleranze che poco hanno
da spartire con la fede, ma che spesso nascondono motivazioni
politiche o, ancor peggio, bieche ragioni economiche. E devo
purtroppo rilevare che nel nostro Paese tolleriamo manifestazioni
religiose che però non accettano la reciprocità, anzi combattono
con violenza contro coloro che professano altre fedi.
Franz ricorda l'appello di Benedetto XVI quando, il primo gennaio
scorso, ha sottolineato che la libertà religiosa è la via per la
pace mondiale e che solo con la pace c'è sviluppo, sicurezza,
giustizia, fraternità tra gli uomini, che hanno sempre la stessa
dignità. Il Pontefice ha rinnovato ai capi politici e religiosi
mussulmani l'appello a operare affinché i loro concittadini
cristiani possano vivere in sicurezza e continuare ad apportare
il loro contributo alla società di cui sono membri a pieno titolo.
Il termine "cristianofobia" è stato adottato dall'Assemblea delle
Nazioni unite sin dal 2003 e dal Parlamento europeo nel 2007.
Coniandolo, si è voluta specificare una persecuzione che tutti
auspicavano non si manifestasse più, dopo lo sterminio del popolo
ebraico. Invece, la cristianofobia si sta manifestando in tutta
la sua violenza in molte nazioni. In questo clima, ciò che più
colpisce è il silenzio di troppe istituzioni, e la voce di chi
prova a far valere le ragioni dei cristiani è spesso, per ragion
di Stato, messa a tacere. Al contrario, ciascuno dovrebbe
impegnarsi e promuovere la libertà religiosa quale diritto.
Per il presidente del Consiglio regionale, il rispetto dei
diritti umani dovrebbe diventare una condizione indispensabile
tra i Paesi che intrattengono rapporti economici: è un passaggio
che tutti gli Stati europei dovrebbero far valere. E dovrebbe
esserci una profonda riflessione per rivendicare le radici
cristiane dell'Europa, non per affermare una supremazia
religiosa, ma per richiamare una cultura e un modo di operare che
risalgono nei secoli.
Presente alla manifestazione anche il vicepresidente del
Consiglio, Maurizio Salvador.
(immagini tv)