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Pres. Franz a Pordenone a fiaccolata contro cristianofobia

28.01.2011
18:15
(ACON) , 28 gen - RC - Fiaccolata silenziosa contro la cristianofobia, organizzata dall'ASCOM di Pordenone lungo le vie del capoluogo del Noncello. A prendervi parte, accanto ai rappresentanti della città e della Provincia, anche il Consiglio regionale tramite il suo presidente, Maurizio Franz.

La libertà religiosa - sostiene Franz - è sicuramente parte dei diritti fondamentali e inalienabili espressi nella "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" dell'ONU. Le stragi e le persecuzioni che da anni vengono perpetrate contro i cristiani, e che nell'ultimo periodo hanno mietuto vittime innocenti in Egitto, India, Pakistan, sono il culmine di una strategia violenta contro la loro presenza in questi e in altri Paesi del mondo.

Tali accadimenti - così ancora il presidente del Consiglio - testimoniano che il diritto alla libertà religiosa è più che mai rimesso in discussione, alimentando intolleranze che poco hanno da spartire con la fede, ma che spesso nascondono motivazioni politiche o, ancor peggio, bieche ragioni economiche. E devo purtroppo rilevare che nel nostro Paese tolleriamo manifestazioni religiose che però non accettano la reciprocità, anzi combattono con violenza contro coloro che professano altre fedi.

Franz ricorda l'appello di Benedetto XVI quando, il primo gennaio scorso, ha sottolineato che la libertà religiosa è la via per la pace mondiale e che solo con la pace c'è sviluppo, sicurezza, giustizia, fraternità tra gli uomini, che hanno sempre la stessa dignità. Il Pontefice ha rinnovato ai capi politici e religiosi mussulmani l'appello a operare affinché i loro concittadini cristiani possano vivere in sicurezza e continuare ad apportare il loro contributo alla società di cui sono membri a pieno titolo.

Il termine "cristianofobia" è stato adottato dall'Assemblea delle Nazioni unite sin dal 2003 e dal Parlamento europeo nel 2007. Coniandolo, si è voluta specificare una persecuzione che tutti auspicavano non si manifestasse più, dopo lo sterminio del popolo ebraico. Invece, la cristianofobia si sta manifestando in tutta la sua violenza in molte nazioni. In questo clima, ciò che più colpisce è il silenzio di troppe istituzioni, e la voce di chi prova a far valere le ragioni dei cristiani è spesso, per ragion di Stato, messa a tacere. Al contrario, ciascuno dovrebbe impegnarsi e promuovere la libertà religiosa quale diritto.

Per il presidente del Consiglio regionale, il rispetto dei diritti umani dovrebbe diventare una condizione indispensabile tra i Paesi che intrattengono rapporti economici: è un passaggio che tutti gli Stati europei dovrebbero far valere. E dovrebbe esserci una profonda riflessione per rivendicare le radici cristiane dell'Europa, non per affermare una supremazia religiosa, ma per richiamare una cultura e un modo di operare che risalgono nei secoli.

Presente alla manifestazione anche il vicepresidente del Consiglio, Maurizio Salvador.

(immagini tv)