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CR: mozione Idv su sostenibilità finanza pubblica (1)

03.02.2011
11:47
(ACON) Trieste, 3 feb - MPB - I lavori del Consiglio regionale si sono iniziati con la mozione presentata dai consiglieri regionali di Idv Enio Agnola e Alessandro Corazza per far valere l'insostenibilità da parte della Regione a concorrere agli obiettivi della finanza pubblica per l'anno 2011.

Con questo atto il Consiglio intende impegnare il presidente della Regione e la Giunta a intervenire immediatamente presso il ministero Tremonti per l'economia affinché il Friuli Venezia Giulia sia esonerata dall'obbligo di diminuzione di spesa di 70 milioni di euro.

Agnola e Corazza ricordano che, in base al Decreto legge n. 78 del maggio 2010, le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2011-2013 per la cifra di 500 milioni di euro per l'anno 2011 e 1.000 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2012 e che il Friuli Venezia Giulia è chiamato, a contribuire, secondo i criteri di ripartizione dei pesi fra le Regioni Speciali, appunto con la quota di 70 milioni.

Nel 2009, nella Finanziaria regionale è stata ridotta la spesa corrente del 10%, cioè più di 200 milioni di euro; nel 2010 la riduzione delle spese è stata di 230 milioni per un totale di risparmi di oltre 400 milioni, risultato di una politica di estremo rigore e responsabilità dovuta alla crisi economico-finanziaria.

I due consiglieri evidenziano - a sostegno della mozione - che le Regioni a Statuto Speciale Trentino Alto Adige e Val d'Aosta mantengono privilegi in termini di compartecipazione alle entrate tributarie largamente superiori a quelli previsti per nostra Regione e che la Regione Sicilia, ad esempio, in termini assoluti, ha nel 2010 speso 550 milioni in più rispetto al contenimento previsto dal Patto di Stabilità del 2009 (come evidenziato dalla Corte dei Conti nella relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni nel 2008 e nel 2009). E sottolineano che lo sforzo chiesto nelle precedenti leggi finanziarie ai cittadini del Friuli Venezia Giulia era servito per mettere al riparo la capacità d'intervento e accompagnare la ripresa senza ricorrere al debito.

Per questi motivi, e con questi dati, ritengono inaccettabile e insostenibile che una Regione in cui la riduzione di spesa in rapporto alle proprie possibilità è stato estremamente rilevante debba essere punita da una ulteriore richiesta di tagli, nonostante il virtuosismo operato nei due precedenti anni, rischiando di compromettere la ripresa economica e sociale nel proprio territorio con la sottrazione di risorse fondamentali a settori già penalizzati nel recente passato.

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