News


I Comm: audizioni su Insiel, i sindacati (1)

09.02.2011
16:26
(ACON) Trieste, 9 feb - MPB - Il ruolo di Insiel spa come azienda in house all'interno della Regione e la necessità di attuare gli strumenti legislativi che danno operatività alle strategie del piano industriale sono stati oggetto dell'audizione da parte della I Commissione, presieduta da Gaetano Valenti (Pdl), delle organizzazioni sindacali e delle RSU Insiel, presenti anche l'amministratore delegato della società Dino Cozzi e l'assessore alla funzione pubblica Andrea Garlatti. Audizione - ha ricordato Valenti - chiesta dal sindacato per presentare anche al Consiglio regionale i temi affrontati nel corso di un'assemblea pubblica svoltasi il 17 dicembre scorso, mentre la Regione era impegnata nella approvazione della legge finanziaria.

A illustrare la posizione sindacale, Iginia De Fent (RSU Insiel Udine) con un documento che ha analizzato aspetti critici e opportunità per Insiel in house, riassumendo le richieste della delegazione per rilanciare il patrimonio della società per lo sviluppo del Friuli Venezia Giulia.

Parlando di "strana crisi" di Insiel, l'esponente sindacale ha evidenziato che l'evoluzione dei servizi nella pubblica amministrazione non è l'unico motivo per ripensare al ruolo di Insiel nel suo rapporto con la Regione. È pericoloso pensare che si possa spendere meno invece che meglio e con maggior profitto, mentre si deve riuscire a far evolvere la domanda pubblica indirizzandola su richieste che portino vantaggi in termini di risparmi - minori tempi di erogazione dei servizi, maggiore precisione, migliore capacità di accogliere investimenti - e in termini di innovazione e sostegno al tessuto produttivo.

Se si mantiene la percezione che l'informatica sia un costo si avranno effetti negativi per occupazione e investimenti indispensabili - ha avvertito - per garantire sviluppo delle infrastrutture immateriali, con servizi basati su tecnologie informatiche e telematiche con il supporto della banda larga. E per evolvere occorre rendere efficiente l'utilizzo delle risorse disponibili, concentrandosi sullo sviluppo dei grandi progetti di livello infrastrutturale evitando dispersione fra le iniziative: ridisegnare, cioè, i processi di acquisizione, creazione, manutenzione e pubblicazione dei dati e delle informazioni all'interno della pubblica amministrazione per renderli funzionali agli iter burocratici.

E se opportunità di innovazione emergono dal quadro normativo vigente, la domanda critica evidenziata è se Insiel debba essere pubblica o privata.

La pubblica amministrazione ha la necessità di erogare servizi ignorando le pressioni del mercato e nell'ottica del benessere della comunità - ha aggiunto evidenziando la necessità di approntare subito strumenti legislativi e regolamenti per allargare la compagine societaria di Insiel a tutti i soggetti coinvolti nel sistema informativo integrato regionale (Regione, Enti locali, Aziende sanitarie, enti strumentali), per consentire collaborazioni con università, distretti tecnologici e di ricerca, Camere di commercio, pubbliche amministrazioni locali e centrali, e inoltre - tra l'altro - per identificare i ruoli di management e tecnici nel settore dell'Information e Communication Tecnology e le competenze e le responsabilità nell'indirizzo strategico, per confermare la missione di Insiel, per garantire l'efficienza e l'efficacia sistema informatico regionale e definire un nuovo modello di valutazione per gli investimenti in informatica nella pubblica amministrazione, per diffondere l'innovazione non solo tecnologica ma anche di processo.

(immagini tv)

(segue)