I Comm: audizioni su Insiel, i sindacati (1)
(ACON) Trieste, 9 feb - MPB - Il ruolo di Insiel spa come
azienda in house all'interno della Regione e la necessità di
attuare gli strumenti legislativi che danno operatività alle
strategie del piano industriale sono stati oggetto dell'audizione
da parte della I Commissione, presieduta da Gaetano Valenti
(Pdl), delle organizzazioni sindacali e delle RSU Insiel,
presenti anche l'amministratore delegato della società Dino Cozzi
e l'assessore alla funzione pubblica Andrea Garlatti. Audizione -
ha ricordato Valenti - chiesta dal sindacato per presentare anche
al Consiglio regionale i temi affrontati nel corso di
un'assemblea pubblica svoltasi il 17 dicembre scorso, mentre la
Regione era impegnata nella approvazione della legge finanziaria.
A illustrare la posizione sindacale, Iginia De Fent (RSU Insiel
Udine) con un documento che ha analizzato aspetti critici e
opportunità per Insiel in house, riassumendo le richieste della
delegazione per rilanciare il patrimonio della società per lo
sviluppo del Friuli Venezia Giulia.
Parlando di "strana crisi" di Insiel, l'esponente sindacale ha
evidenziato che l'evoluzione dei servizi nella pubblica
amministrazione non è l'unico motivo per ripensare al ruolo di
Insiel nel suo rapporto con la Regione. È pericoloso pensare che
si possa spendere meno invece che meglio e con maggior profitto,
mentre si deve riuscire a far evolvere la domanda pubblica
indirizzandola su richieste che portino vantaggi in termini di
risparmi - minori tempi di erogazione dei servizi, maggiore
precisione, migliore capacità di accogliere investimenti - e in
termini di innovazione e sostegno al tessuto produttivo.
Se si mantiene la percezione che l'informatica sia un costo si
avranno effetti negativi per occupazione e investimenti
indispensabili - ha avvertito - per garantire sviluppo delle
infrastrutture immateriali, con servizi basati su tecnologie
informatiche e telematiche con il supporto della banda larga. E
per evolvere occorre rendere efficiente l'utilizzo delle risorse
disponibili, concentrandosi sullo sviluppo dei grandi progetti
di livello infrastrutturale evitando dispersione fra le
iniziative: ridisegnare, cioè, i processi di acquisizione,
creazione, manutenzione e pubblicazione dei dati e delle
informazioni all'interno della pubblica amministrazione per
renderli funzionali agli iter burocratici.
E se opportunità di innovazione emergono dal quadro normativo
vigente, la domanda critica evidenziata è se Insiel debba essere
pubblica o privata.
La pubblica amministrazione ha la necessità di erogare servizi
ignorando le pressioni del mercato e nell'ottica del benessere
della comunità - ha aggiunto evidenziando la necessità di
approntare subito strumenti legislativi e regolamenti per
allargare la compagine societaria di Insiel a tutti i soggetti
coinvolti nel sistema informativo integrato regionale (Regione,
Enti locali, Aziende sanitarie, enti strumentali), per consentire
collaborazioni con università, distretti tecnologici e di
ricerca, Camere di commercio, pubbliche amministrazioni locali e
centrali, e inoltre - tra l'altro - per identificare i ruoli di
management e tecnici nel settore dell'Information e Communication
Tecnology e le competenze e le responsabilità nell'indirizzo
strategico, per confermare la missione di Insiel, per garantire
l'efficienza e l'efficacia sistema informatico regionale e
definire un nuovo modello di valutazione per gli investimenti in
informatica nella pubblica amministrazione, per diffondere
l'innovazione non solo tecnologica ma anche di processo.
(immagini tv)
(segue)