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V Comm: illustrata pdl su trasparenza candidati ed eletti

10.02.2011
11:38
(ACON) Trieste, 10 feb - MPB - Ritrovare etica nella politica e favorire la presenza dei giovani nella politica. Questo l'obiettivo della proposta di legge del consigliere Roberto Asquini (Misto) sul ricambio politico e sulla trasparenza dei candidati e degli eletti, illustrata alla V Commissione presieduta da Roberto Marin (Pdl).

Sette in tutto gli articoli per un provvedimento con il quale la Regione, come fissato all'articolo 1, viene impegnata a sostenere la trasparenza dei candidati e degli eletti in tutte le tornate elettorali e il coinvolgimento dei giovani nelle istituzioni e a incentivare le formule che garantiscono il ricambio e l'ampia partecipazione al governo della cosa pubblica, stabilendo criteri che garantiscano la piena e univoca disponibilità dei rappresentanti delle istituzioni nell'ambito del mandato per il quale sono stati eletti.

La politica italiana è nota per la sua anzianità e questo non è un bel record - ha spiegato Asquini. C'è bisogno di garantire il rinnovamento delle persone, unico vero elemento che consente di mantenere viva la capacità competitiva. Politica e istituzioni hanno bisogno di nuove idee e nuove persone, non di consiglieri e assessori a vita. Per questo è opportuno introdurre un limite per legge, visto che non è posto dai partiti stessi, come succedeva un tempo.

Come pure - ha aggiunto Asquini - che una persona non possa ricoprire contemporaneamente più incarichi elettivi. Spesso, mandati reiterati e doppi incarichi elettivi si combinano fra loro e creano una rete di potere che diviene di difficile superamento perché anche un'insofferenza diffusa non ha la forza e l'organizzazione per impedire questi piccoli "principati" di nessuna utilità per la democrazia, di sicuro freno per la società, ma tali da non essere così plateali da diventare un caso per i mass media.

Altri elementi di trasparenza che necessitano di un intervento riguardano l'eventuale curriculum giudiziario di candidati ed eletti, perché - secondo il proponente - l'elettore deve essere messo nelle condizioni di conoscere ufficialmente se un candidato sia stato o meno definitivamente condannato per reati non colposi, contro le persone, la pubblica amministrazione, il patrimonio. Il testo inoltre prevede un limite ai mandati elettivi consecutivi nelle istituzioni per qualunque incarico, sia esso amministrativo o legislativo, di governo o di rappresentanza.

Semplicissimo il testo. Il primo articolo stabilisce le finalità, il 2 e il 3 prevedono la trasparenza, per i candidati e gli eletti, relativamente alle eventuali condanne passate in giudicato e alle pene accettate. Nell'articolo 4 si stabilisce il limite di 3 mandati consecutivi per tutti gli incarichi elettivi e di dieci anni consecutivi per i componenti delle Giunte regionali. Il 5 prevede incentivi per l'ingresso in politica dei giovani. Al 6 sono contemplate le incompatibilità generali fra tutte le funzioni elettive. Il 7 stabilisce l'entrata in vigore. Considerata la tipologia della norma, inoltre, il proponente ritiene sia necessaria la procedura rafforzata ai sensi dell'articolo 12 dello Statuto regionale.