PD: Codega, grande vittoria bocciatura norme servizi sociali
(ACON) Trieste, 10 feb - COM/AB - Grande vittoria della legge e
della ragionevolezza contro l'ostinazione leghista della nostra
regione. Ormai non si contano più gli atti amministrativi e
giudiziari che condannano senza appello il sistema sociale
secondo la logica padana. Dopo le sentenze del Tribunale di
Udine, dopo l'impugnazione del Consiglio dei ministri, è di
assoluto rilievo l'ultima sentenza del 7 febbraio 2011, la numero
40, della Corte Costituzionale.
A metterlo in evidenza, il consigliere regionale del PD Franco
Codega, che sottolinea come la Suprema Corte abbia bocciato la
legge regionale 24 del 2009 nei commi 51, 52 e 53 dell'articolo
9, con i quali si escludevano dall'accesso al servizio integrato
dei servizi i cittadini comunitari residenti da meno di tre anni
in regione e i cittadini extracomunitari.
Non è bastato - afferma Codega - cambiarla in fretta e furia dopo
l'impugnazione governativa in occasione dell'assestamento di
bilancio del 2010 (LR n. 12/2010), rimettendo a posto le cose.
Nel periodo gennaio 2010-giugno 2010 la legge contestata è stata
immediatamente applicata e per quel periodo la materia del
contendere è rimasta in piedi. Da qui la necessità della Corte di
intervenire.
Quello che è importante è il cuore del ragionamento della Corte
Costituzionale nel momento in cui dichiara essere "privo di
ragionevolezza" introdurre nel tessuto normativo che interviene
per rispondere alle "situazioni di bisogno e di disagio"
riferibili alle persone in quanto tali, elementi del tutto
"arbitrari" quali l'appartenenza alla cittadinanza europea o la
residenza prolungata. Non vi è alcuna correlabilità possibile tra
i due ordini di elementi.
È di qualche giorno fa la notizia che anche l'Unione europea sta
chiedendo delucidazioni alla Regione in relazione a un'altra sua
legge, la 7 del 24 maggio 2010 dove, all'articolo 39, per poter
accedere a tutta una serie di provvedimenti economici a favore
della famiglia si stabilisce la priorità di coloro che risiedono
in regione da almeno 8 anni.
Siamo ormai nel mirino di tutte le principali istituzioni,
nazionali e internazionali, di controllo della legittimità .
Una situazione - commenta Codega - che non può far altro che
ricoprirci di vergogna. Per questo motivo, l'intero schieramento
di opposizione ha presentato il 28 dicembre scorso la proposta di
legge n. 148 finalizzata a eliminare tutte le norme
discriminatorie ancora in vigore. Stiamo a vedere quando questa
maggioranza si deciderà di metterla all'ordine del giorno dei
lavori della Commissione competente.