PD: Pupulin, consenso minoritario a piano sanitario ASS6
(ACON) Trieste, 16 feb - COM/MPB - Il voto sui piani sanitari
aziendali, in particolare quello dell'azienda territoriale, per
Paolo Pupulin, consigliere regionale del PD, segnala per certo un
malessere grande e una forte insoddisfazione verso proposte che
non contengono soluzioni adeguate alle nuove e vecchie esigenze
di tutela della salute dei cittadini della provincia di
Pordenone. Un voto sul piano territoriale che raccoglie solo 12
pareri positivi e ben 25 astensioni, sottolinea il consigliere,
pone più d'un problema da sbrogliare alla direzione regionale e
all'assessore alla sanità Kosic.
Mancano prima di tutto, a parere della stragrande maggioranza dei
sindaci, in modo trasversale rispetto alle appartenenze
politiche, con in testa le maggiori rappresentanze comunali, un
quadro certo degli impegni e un progetto che rafforzi i servizi
sul territorio, soprattutto nelle aree più distanti della
montagna e in quella pedemontana. E manca un piano serio sugli
organici, visto che non si è saputo gestire in modo oculato e
funzionale il passaggio degli ospedali di rete verso la soluzione
dell'azienda ospedaliera unica di Pordenone.
Le modalità di conduzione dell'attività di scorporo delle risorse
umane e materiali hanno subito pesanti critiche sia da parte
degli amministratori locali che degli operatori, in quanto si è
dato corso a operazioni di mobilità che hanno coinvolto
professionisti indiscussi, che gestivano strutture e attività
tutt'oggi in carico all'azienda territoriale, lasciandole
disinvoltamente senza la necessaria copertura ed essendo così
costretti a richiedere l'indispensabile sostituzione.
Una scelta suicida, per Pupulin, perchè compiuta in una fase di
blocco normativo delle assunzioni e delle procedure di
attribuzione degli incarichi nelle strutture operative, che
conseguentemente si sono rese vacanti. Il rischio è di rimanere
invischiati in una palude ingovernabile da cui si cerca di uscire
con soluzioni raffazzonate e persino in contrasto con le leggi e
i regolamenti sull'affidamento degli incarichi nella pubblica
amministrazione.
Penso che, prima che tale situazione degeneri con rilevanti danni
per gli utenti, sia opportuno - prosegue il consigliere - andare
a una segnalazione precisa alla presidenza della Regione e
all'assessore competente, attraverso un'interrogazione urgente,
affinché ognuno si assuma fino in fondo le proprie responsabilità
e nessuno scarichi su altri livelli le decisioni che gli
competono.
Chiederò a tal fine di conoscere il numero e le tipologie delle
strutture operative dell'azienda territoriale rimaste prive dei
dirigenti responsabili a seguito del piano di scorporo verso
l'azienda unica. Di sapere come sono state decise e gestite le
mobilità del personale sia professionale che gestionale. Di
essere informato delle procedure messe in atto per l'attribuzione
degli incarichi a nuovi dirigenti per la copertura dei posti
vacanti, compreso il fatto se tali procedure si siano svolte nel
rispetto della legalità, legittimità e dei diritti contrattuali e
soggettivi.
Certamente - conclude Pupulin - la fragile e delicata vicenda
della gestione dell'azienda territoriale va seguita con grande
attenzione e straordinaria preoccupazione sia da parte degli
amministratori locali che, dopo aver manifestato platealmente il
proprio dissenso, adesso devono pretendere soluzioni adeguate a
garantire i servizi sociosanitari sul territorio, sia da parte
delle rappresentanze degli operatori della sanità che debbono
richiedere di essere messi nelle condizioni di poter dare al
meglio la loro professionalità e competenza al servizio dei
cittadini della nostra comunità.