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PD: Pupulin, consenso minoritario a piano sanitario ASS6

16.02.2011
16:16
(ACON) Trieste, 16 feb - COM/MPB - Il voto sui piani sanitari aziendali, in particolare quello dell'azienda territoriale, per Paolo Pupulin, consigliere regionale del PD, segnala per certo un malessere grande e una forte insoddisfazione verso proposte che non contengono soluzioni adeguate alle nuove e vecchie esigenze di tutela della salute dei cittadini della provincia di Pordenone. Un voto sul piano territoriale che raccoglie solo 12 pareri positivi e ben 25 astensioni, sottolinea il consigliere, pone più d'un problema da sbrogliare alla direzione regionale e all'assessore alla sanità Kosic.

Mancano prima di tutto, a parere della stragrande maggioranza dei sindaci, in modo trasversale rispetto alle appartenenze politiche, con in testa le maggiori rappresentanze comunali, un quadro certo degli impegni e un progetto che rafforzi i servizi sul territorio, soprattutto nelle aree più distanti della montagna e in quella pedemontana. E manca un piano serio sugli organici, visto che non si è saputo gestire in modo oculato e funzionale il passaggio degli ospedali di rete verso la soluzione dell'azienda ospedaliera unica di Pordenone.

Le modalità di conduzione dell'attività di scorporo delle risorse umane e materiali hanno subito pesanti critiche sia da parte degli amministratori locali che degli operatori, in quanto si è dato corso a operazioni di mobilità che hanno coinvolto professionisti indiscussi, che gestivano strutture e attività tutt'oggi in carico all'azienda territoriale, lasciandole disinvoltamente senza la necessaria copertura ed essendo così costretti a richiedere l'indispensabile sostituzione.

Una scelta suicida, per Pupulin, perchè compiuta in una fase di blocco normativo delle assunzioni e delle procedure di attribuzione degli incarichi nelle strutture operative, che conseguentemente si sono rese vacanti. Il rischio è di rimanere invischiati in una palude ingovernabile da cui si cerca di uscire con soluzioni raffazzonate e persino in contrasto con le leggi e i regolamenti sull'affidamento degli incarichi nella pubblica amministrazione.

Penso che, prima che tale situazione degeneri con rilevanti danni per gli utenti, sia opportuno - prosegue il consigliere - andare a una segnalazione precisa alla presidenza della Regione e all'assessore competente, attraverso un'interrogazione urgente, affinché ognuno si assuma fino in fondo le proprie responsabilità e nessuno scarichi su altri livelli le decisioni che gli competono.

Chiederò a tal fine di conoscere il numero e le tipologie delle strutture operative dell'azienda territoriale rimaste prive dei dirigenti responsabili a seguito del piano di scorporo verso l'azienda unica. Di sapere come sono state decise e gestite le mobilità del personale sia professionale che gestionale. Di essere informato delle procedure messe in atto per l'attribuzione degli incarichi a nuovi dirigenti per la copertura dei posti vacanti, compreso il fatto se tali procedure si siano svolte nel rispetto della legalità, legittimità e dei diritti contrattuali e soggettivi.

Certamente - conclude Pupulin - la fragile e delicata vicenda della gestione dell'azienda territoriale va seguita con grande attenzione e straordinaria preoccupazione sia da parte degli amministratori locali che, dopo aver manifestato platealmente il proprio dissenso, adesso devono pretendere soluzioni adeguate a garantire i servizi sociosanitari sul territorio, sia da parte delle rappresentanze degli operatori della sanità che debbono richiedere di essere messi nelle condizioni di poter dare al meglio la loro professionalità e competenza al servizio dei cittadini della nostra comunità.