PD-Ssk: Gavrovec, materiale informativo Turismo FVG
(ACON) Trieste, 17 feb - COM/AB - "La mappa turistica della
nostra regione, edita e distribuita dall'agenzia TurismoFvg,
riporta anche parte dei Paesi confinanti, l'Austria e la
Slovenia. Per la parte slovena si può notare che per molte
località viene riportato - oltre al nome originale - anche la
denominazione italiana. Come dovrebbe esser noto, specialmente se
ci riferiamo alle piccole località dell'entroterra, le forme
italiane dei nomi fondano le radici nel periodo seguente il
trattato di Rapallo, sfociato presto nell'era fascista e nella
conseguente italianizzazione forzata di tutta l'area, così nella
toponomastica come anche nell'onomastica, con il dichiarato
intento di cancellare ogni traccia della cultura slovena."
Lo fa notare il consigliere regionale del PD-Slovenska skupnost
Igor Gabrovec in un'interrogazione al presidente della Regione
Renzo Tondo.
Riportare le denominazioni fasciste di quei luoghi, che
naturalmente non rientrano nelle zone di insediamento della
minoranza italiana invece presente nella parte istriana della
Slovenia, non trova motivo e risulta nella migliore delle ipotesi
un'operazione quanto meno ridicola ed estemporanea.
L'italianizzazione dei toponimi, infatti, in molti casi ha
completamente storpiato l'origine naturale dei nomi.
Un altro dato che fa riflettere è che nella parte austriaca della
mappa risultano correttamente indicati soltanto i nomi in
versione originale.
Gabrovec ritiene assolutamente scorretta anche l'indicazione
delle sole versioni italiane dei toponimi dei Comuni bilingui o
con una storicamente riconosciuta presenza della comunità slovena
nelle province di Trieste, Gorizia e Udine. Si tratta di tutta
una serie di località che sono ufficialmente denominate in
versione bilingue anche nei rispettivi statuti comunali.
Per i Comuni bilingui della provincia di Trieste tale prassi
risale addirittura all'amministrazione militare anglo-americana
dell'immediato dopoguerra. La sola versione italiana dei nomi va
a ledere l'identità plurima di quei Comuni, che invece dovrebbe
fungere da attrazione soprattutto in una pubblicazione a
carattere turistico-promozionale.
La nostra regione gode di autonomia amministrativa anche, se non
soprattutto, grazie alla presenza della componente linguistica e
nazionale slovena. Sono non poche le occasioni nelle quali le
minoranze slovena, friulana e tedesca del Friuli Venezia Giulia
vengono definite valore aggiunto, da tutelare e promuovere in
quanto vero collante della variopinta e ricca composizione
culturale, storica e sociale di cui si può vantare la nostra
regione.
Spiace constatare - sottolinea Gabrovec - che le parole e i buoni
propositi enunciati sembrino non trovano riscontro e attuazione,
come nel caso del materiale informativo e promozionale
dell'Agenzia regionale per la promozione del turismo.
Simili sono le considerazioni e le conclusioni in merito al sito
internet http://www.turismofvg.it/it dove manca qualsiasi
informazione in sloveno e friulano come anche un'opportuna
informazione sulla presenza delle minoranze riconosciute sul
territorio.
Da qui l'interrogazione del consigliere del PD- Slovenska
skupnost, che vuol conoscere dalla Giunta i motivi che hanno
portato l'Agenzia a produrre una mappa turistica contraddistinta
da tali incoerenze e senza criteri chiari. Gabrovec chiede anche
di prendere in considerare l'opportunità di sostituire il
materiale turistico e promozionale con nuove versioni rispettose
della vicina Slovenia e delle identità linguistiche e culturali
riconosciute e tutelate.