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PD: Codega, a Trieste chiude Corso Formazione primaria

17.02.2011
12:45
(ACON) Trieste, 17 feb - COM/AB - E così la scure della Gelmini è giunta fino a Trieste. Ieri, il Consiglio di facoltà di Scienze della Formazione è stato costretto a dichiarare la chiusura del Corso della Formazione primaria. La facoltà è stata costretta ad alzare le mani in forza del decreto 249 del 10 settembre 2010 che richiede la presenza di un organico stabilizzato adeguato e l'insieme delle norme del MIUR che stabiliscono di fatto il blocco di nuove assunzioni di docenti.

A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del PD Franco Codega, che commenta amaramente come un pezzo della storia culturale di Trieste se ne vada. Viene garantita la prosecuzione di coloro che attualmente sono iscritti, ma a partire dal prossimo anno accademico 120, 130 studenti triestini che vorranno specializzarsi per diventare maestri di scuola dell'infanzia e di scuola primaria dovranno fare le valige e frequentare i corsi nella vicina università di Udine. Qui, infatti, gli standard organizzativi, per tutta una serie di motivazioni storiche, ci sono. E per fortuna, altrimenti la migrazione avrebbe potuto essere ancora più lontana.

È inutile ritornare sulle politiche sbagliate del ministro Gelmini verso l'università: di fatto, stando così le cose, evidentemente non era possibile decidere diversamente. La speranza però è che possa avvenire quanto avviene anche in altre regioni, ossia che si possa stabilire una sinergia reale e concreta tra le facoltà di Scienze della Formazione delle due università. Del resto anche in altre regioni più grandi della nostra lo schema è spesso quello di un'unica Scuola di formazione primaria presso un'unica università di base, che si attiva però in altre e numerose sedi decentrate.

Particolarmente utile - conclude Codega - sarebbe poter mantenere l'esperienza del tirocinio presso le scuole della provincia di Trieste, anche tenendo conto della specificità locale costituita dalla presenza delle scuole comunali per l'infanzia. E sarebbe altrettanto prezioso mantenere i corsi per gli insegnanti di lingua slovena e il tirocinio presso le scuole di lingua slovena che in gran parte si collocano nel nostro territorio. Auspichiamo quindi la costruzione di una collaborazione che non disperda il patrimonio culturale e pedagogico maturato in dieci anni di attività.