V Comm: illustrazione Garlatti ddl Unioni comuni montani
(ACON) Trieste, 17 feb - MPB - L'assessore alla Funzione
pubblica Andrea Garlatti ha illustrato alla V Commissione -
presieduta da Roberto Marin (Pdl) il disegno di legge di
razionalizzazione e semplificazione dell'ordinamento locale in
territorio montano che prevede l'istituzione delle unioni dei
comuni montani.
Il fine non è tanto ridurre la spesa, bensì ottenere
l'adeguatezza delle strutture organizzative sul territorio a dare
servizi effettivi alle comunità - ha spiegato in esordio Garlatti
sottolineando che va sfatata la convinzione che siano i piccoli
comuni a gravare le finanze regionali.
Si cerca in sostanza, attraverso un solo livello istituzionale
aggregato, di succedere all'esperienza ormai esaurita delle
Comunità montane e di sopperire all'inadeguatezza organizzativa
dei piccoli comuni. Conciliando - ha insistito Garlatti -
l'adeguatezza della struttura organizzativa con il principio
della valenza del piccolo comune quale terminale politico,
spezzando così il binomio che parifica l'entità politica con
l'entità organizzativa.
Il testo - 29 articoli in tutto, e il giudizio unanime già
espresso dal CAL - delinea prospettive nuove, tentando di
bilanciare autonomia e vincoli, attraverso passaggi che
richiedono condivisione e assunzione di responsabilità.
Fra gli aspetti salienti del provvedimento, la limitazione
dell'intervento istituzionale ai soli comuni interamente o
parzialente montani delle province di Udine e Pordenone, mentre
nell'area del Collio le funzioni già esercitate dalla Comunità
montana del Torre, Natisone, Collio saranno esercitate dalla
provincia di Gorizia che, al pari della provincia di Trieste, ha
dimostrato di essere in grado di svolgerle nell'area montana del
Carso.
Il disegno di legge prevede la suddivisione del territorio in
zone di svantaggio socio economico e l'erogazione di benefici e
incentivi a cittadini, imprese e altri soggetti è soggetta a una
classificazione da parte della Giunta regionale sulla base di
criteri definiti e oggetto di revisione almeno triennale.
I comuni montani sono aggregati in 8 "Unioni dei Comuni montani"
ognuna delle quali corrisponde a un ambito territoriale
associativo omogeneo secondo criteri di unità territoriale,
economica e sociale bilanciati con le dimensioni minime per
garantire l'efficienza organizzativa.
L'Unione montana è basata sul modello consolidato delle unioni di
comuni, con alcune peculiarità, fra cui la costituzione
obbligatoria e l'esercizio obbligatorio delle funzioni già
esercitate dalle comunità montane, l'esercizio di funzioni
proprie di valenza sovracomunale e l'esercizio obbligatorio di
rilevanti e fondamentali funzioni dei comuni; inoltre la presenza
di due organi di governo principali (presidente e Assemblea
composta dai sindaci e minoranze e che si organizzerà in
commisisoni tematiche ).
Il funzionamento delle Unioni è caratterizzato dal trasferimento
del personale della Comunità montana e dei Comuni in capo al
nuovo ente in relazione alle funzioni trasferite.
Semplificazione è stata operata anche sul versante finanziario,
attribuendo direttamente i trasferimenti ordinari alle unioni e a
semplificando i documenti contabili. Aspetto innovativo, per
assicurare la funzionalità del nuovo ente sovracomunale, è la
prevista diretta attribuzione all'unione di una quota dei
trasferimenti ordinari spettanti ai Comuni che ne fanno parte.
Toccherà ai commissari straordinari delle quattro comunità
montane precostituire in via provvisoria l'organizzazione dei
nuovi enti per snellire il processo e ridurre le lacune delle
fasi transitorie. Inoltre, è concentrato in un solo documento -
il Piano di organizzazione e gestione dei servizi - il disegno
del nuovo apparato amministrativo, e la cui predisposizione è
affidata ai commissari straordinari.
Il disegno di legge prevede inoltre un intervento da parte della
Giunta regionale finalizzato al riordino della normativa in
materia di ordinamento, tutela e valorizzazione della montagna da
presentare al Consiglio regionale entro sei mesi dall'entrata in
vigore della legge regionale, e l'istituzione della Conferenza
permanente per la montagna.
La Commissione ha stabilito di dar seguito a una serie di
audizioni con i soggetti interessati giovedì prossimo, 24
febbraio.
(immagini tv)