PD: Brussa, ampliare ingresso studenti alle facoltà di medicina
(ACON) Trieste, 18 feb - COM/AB - Ampliare il numero di
studenti che possono iscriversi alle facoltà di medicina delle
nostre università, condizione necessaria per rispondere alla
grave carenza in questo settore.
È quanto chiede con un'interpellanza alla Giunta il consigliere
regionale del Partito Democratico Franco Brussa, che ricorda come
la recente riforma Gelmini avrà riflessi negativi anche sul
futuro della sanità regionale, in considerazione del fatto che
saranno ridotte le ore di docenza nelle facoltà di medicina della
regione.
Brussa, citando fonti giornalistiche autorevoli, ricorda come tra
il 2012 e il 2014 si preveda in Italia una carenza di medici di
circa 18 mila unità, che diventeranno 22 mila nel periodo
2014-2018 e come la nostra regione sia quella che ha meno medici
in rapporto alla popolazione: ce ne sono infatti 261 ogni 100
mila abitanti, contro una media nazionale che è di 410 ogni 100
mila abitanti.
Nonostante questo, sottolinea l'esponente PD, le facoltà di
medicina regionali sono state costrette, anche prima della
riforma Gelmini, a una contrazione di immatricolazioni, causa i
sempre più ridotti finanziamenti, il che si è riverberato su un
più basso numero di docenti e su una carenza di strutture.
Brussa sottolinea come per l'anno accademico 2010-2011, al test
d'ingresso alle facoltà di medicina di Trieste e di Udine, si
siano presentati circa 1200 studenti, 300 dei quali siano poi
risultati meritevoli di essere ammessi, ma che solo poco più di
200 (121 a Trieste e 96 ad Udine) hanno potuto essere
effettivamente ammessi alla facoltà di medicina.
Come non bastasse - evidenzia Brussa - in applicazione della
nuova legge Gelmini le facoltà di Trieste e di Udine vedranno
ridotte ulteriormente le ore di lezione. Ciò comporterà che, alla
già attuale mancanza di medici, seguirà nei prossimi anni una
riduzione di studenti che potranno frequentare le facoltà di
medicina della nostra regione.
Da qui l'interpellanza, per sollecitare iniziative che possano
mettere le nostre università nelle condizioni di poter dare
accoglienza a un maggior numero di studenti nelle facoltà di
medicina, anche nell'ottica che la professione medica
rappresenterà anche per il futuro uno sbocco professionale sicuro.
L'esponente PD vuole inoltre conoscere le effettive carenze nel
campo medico (sia in termini di specializzazioni che di aree
territoriali) e come si intenda ovviare nel breve, considerando
che il Bilancio regionale è impegnato per quasi il 50% nel
settore sanitario e sociosanitario e la carenza di medici rischia
di penalizzare fortemente la politica regionale in tali settori,
con conseguenze negative nei confronti dei nostri cittadini.