III Comm: ass. Kosic su secondo Piano oncologico regionale
(ACON) Trieste, 24 feb - RC - Il secondo Piano regionale delle
malattie oncologiche (POR) non è ancora pronto. I lavori
propedeutici sono iniziati nell'ottobre scorso e per la bozza si
dovrà attendere marzo, ma l'assessore alla Salute, Vladimir
Kosic, ha comunque esposto lo stato dell'analisi e le intenzioni
della Giunta alla III Commissione consiliare, che ha dato un
proprio contributo in termini di indicazioni e riflessioni.
Il primo Piano oncologico regionale è del 1989 ed è ancora
pienamente attuale - ha affermato l'assessore - specie nei suoi
obiettivi principali quali un'offerta omogenea sul territorio,
migliorare la raccolta dei dati, potenziare la prevenzione e la
ricerca scientifica, l'attivazione graduale delle Unità operative
di oncologia negli ospedali di rete regionali, la creazione dei
Dipartimenti oncologici orizzontali interaziendali e di un
coordinamento regionale tra i dipartimenti per le attività
cliniche più complesse e per la definizione di linee guida.
L'offerta ospedaliera è buona - ha proseguito l'assessore -
mentre vanno rafforzati tanto la prevenzione quanto il sostegno
post ricovero, ovvero il cosiddetto follow up. E comuqnue, anche
in riferimento all'offerta, si deve arrivare ad un sistema a
snodi, come una filiera, dove il paziente è seguito e sostenuto
dall'inizio alla fine, da quando scopre di essere malato a quando
guarisce o muore.
Agire quando la malattia insorge ma anche perché non insorga,
questo uno dei punti saldi della nostra Regione, che si dimostra
virtuosa, più attenta di molte altre del Nord quanto ad attività
di prevenzione delle malattie oncologiche, ma si può fare meglio.
Altro punto, i farmaci oncologici e il loro costo: se 10 anni fa
costavano il corrispettivo di 1.000 euro, oggi i nuovi preparati
costano 75.000 euro. Non da ultimo, anche il cambio di tecnologia
ha un prezzo: decisamente elevato quello delle attrezzature di
radioterapia.
Fondamentale, poi, l'informazione al cittadino, che deve essere
portato ad affrontare la malattia sotto un'ottica diversa, perché
non si devono creare falsi ottimismi, ma neppure averne paura.
A seguire, il consigliere Valenti (Pdl) ha sostenuto la necessità
di creare la rete tra le strutture affinchè non ci siano pazienti
poi abbandonati a sé stessi e ha chiesto informazioni sui
protocolli delle cure; Lupieri (PD) ha detto di una mancata
economia di scala per i farmaci e ha pungolato l'assessore a dare
direttive precise alla società Insiel per migliorare i sistemi
informatici delle strutture sanitarie; Pustetto (SA-SEL) ha
sostenuto che si deve avere il coraggio di dire quando una
terapia va smessa e in questo i protocolli potrebbero essere
utili; Novelli (Pdl) ha chiesto siano organizzati maggiori
livelli di prevenzione; la Menosso (PD) ha evidenziato la
necessità di preparare il personale ospedaliero a comunicare
nella maniera adeguata con i pazienti; Dal Mas (Pdl) ha avuto
risposta sul cosiddetto accanimento terapeutico in quanto il
Piano oncologico non tratta pazienti in stato vegetativo ma
malati terminali; il presidente della Commissione, Venier Romano
(UDC), ha fatto presente l'importanza dunque ancora maggiore di
prevedere la terapia del dolore nel POR, così come di trattare i
tumori rari.
(immagini tv)