III Comm: CRO di Aviano, situazione e prospettive
(ACON) Aviano, 25 feb - RC - Il CRO non è una realtà del
Pordenonese, ma di tutto il Friuli Venezia Giulia. Sembra una
banalità, invece è un caposaldo fondamemtale.
A porre in evidenza la questione è stato il presidente del
Consiglio di indirizzo e verifica del Centro di riferimento
oncologico di Aviano, Michelangelo Agrusti, nel corso della
riunione che il presidente della III Commissione consiliare,
Giorgio Venier Romano (UDC), ha organizzato presso il CRO stesso.
Il CRO - ha quindi spiegato il direttore generale, Piero
Cappelletti - è un Istituto di ricovero e cura a carattere
scientifico (IRCCS) per il tema oncologia e si distingue per
essere una organizzazione sanitaria nella quale l'approccio alle
malattie neoplastiche è caratterizzato da una completa
integrazione tra ricerca, prevenzione e cura. Il malato è posto
al centro di un intervento multidisciplinare e tutto il percorso
diagnostico è improntato alla personalizzazione delle cure ed è
caratterizzato da una forte attenzione alle esigenze del paziente
e dei suoi familiari.
Così produzione e risorse del 2010: 9.388 ricoveri (37% pazienti
dal Veneto e 18% dal resto d'Italia o stranieri, 28% dal
Pordenonese e 17% dal resto della regione); 839.980 attività
ambulatoriali; 650 dipendenti più 70 non strutturati che
sostengono il settore della ricerca; un bilancio preventivo 2011
pari a quasi 87 milioni di cui 64,50 di finanziamenti regionali,
23,45 di attrazione extraregionale, 3,66 di entrate proprie e
8,49 di finanziamenti alla ricerca. La voce personale incide per
39 milioni, i beni e i servizi per quasi 6,83 totali e i farmaci
per 18,82. Il contenimento dei costi avviene su più fronti e non
esclude i farmaci, il personale, le consulenze, le tariffe dei
ricoveri e delle prestazioni ambulatoriali, i consumi energetici
con la realizzazione di un impianto di rigenerazione e uno solare
termico. Ma si sente il bisogno di un aumento del 7%
dell'organico per le attività di ricerca.
Guardando agli investimenti per il 2011 e dando per acquisiti
quelli del 2010 ancora in corso come le opere di ristrutturazione
e messa in sicurezza, si evidenzia la spesa di 500.000 euro per
la nuova PET in 3D. Quanto alla programmazione, invece, emergono
interventi quali il contenimento dei tempi di attesa, lo
screening oncologico, le cure palliative, il sistema informativo,
il progetto "Medicina personalizzata" e l'internazionalizzazione
sempre maggiore dell'Istituto.
I posti letto formalmente sono 150 - ha aggiunto il direttore
sanitario, Mauro Delendi. In realtà, causa i lavori in corso e
per permettere l'utilizzo singolo della camera, il numero reale è
di circa 100. Si tende a incentrare i ricoveri nei primi 5 giorni
della settimana per far stare il paziente con la famiglia il
sabato e la domenica, quando anche il numero del personale è
minore.
Le risorse a disposizione sono fondamentali - ha proseguito il
direttore scientifico, Paolo De Paoli - e quelle indirizzate alla
ricerca ogni anno sono pari a circa 10 milioni. Nel 2010, sono
state 51.000 le persone che hanno indirizzato il 5 per mille
delle tasse al CRO di Aviano. Gli obiettivi della ricerca per il
biennio 2011-12 sono: progetti di ricerca innovativi per
rafforzare il ruolo di leader dell'Istituto in alcune patologie
tumorali (ovaio, colon retto, linfomi, mammella); migliorare la
sperimentazione clinica (più pazienti trattati con farmaci
innovativi); personalizzare le terapie attraverso l'analisi dei
geni, ma anche mettendo al centro il paziente.
È poi in corso - ha reso noto il presidente Agrusti - un progetto
con Telecom affinchè i più giovani possano seguire dal Centro le
lezioni scolastiche come avviene per le videoconferenze.
Al consigliere Pustetto (SA-SEL) sono poi state date spiegazioni
sulle attenzioni che il Centro intende sviluppare per i tumori
alla mammella e femminili in generale; alla consigliera Menosso
(PD) sul fatto che la cosa fondante non è se la struttura resta
complessa o dipartimentale, ma che mantenga il suo ruolo di
riferimento all'interno della rete oncologia; al consigliere
Colussi (Cittadini) sulle relazioni tra CRO e Azienda ospedaliera
di Pordenone per l'oncologia medica (per il loro alto numero - è
stato spiegato - non è pensabile che tumori come quello alla
mammella o al colon retto si curino solo qui; devono esistere più
strutture in regione), mentre per intervenire con studi
epidemiologici il Friuli Venezia Giulia è troppo piccolo per
poter dare risposte adeguate.
(immagini tv)