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Citt: Colussi, serve normativa per fotovoltaico e biomasse

02.03.2011
17:54
(ACON) Trieste, 2 mar - COM/AB - Nel rispondere al Question Time presentato dal consigliere Piero Colussi (Cittadini-Libertà Civica) sulla necessità di introdurre una moratoria delle autorizzazioni che riguardano i nuovi impianti fotovoltaici con potenza superiore ai 200 KW e gli impianti a biomasse e a biogas con potenza superiore a 500 e 1000 KW, l'assessore all'Ambiente Luca Ciriani ha riconosciuto che il problema esiste ed è fonte di riflessione anche per la Giunta. Pur evidenziando il fatto che un intervento normativo regionale di moratoria potrebbe incontrare il giudizio critico della Corte costituzionale, l'assessore Ciriani ha concordato sui rischi per il consumo di terreno agricolo che la moda dei parchi fotovoltaici comporta.

Sarebbero già 90 le domande autorizzative depositate presso gli uffici regionali. Un numero elevatissimo, dalle conseguenze devastati per il territorio regionale. "È però vero - ha ricordato il consigliere Colussi - che molte Regioni stanno legiferando in questo senso (Veneto, Umbria e anche la Provincia di Bolzano) preoccupate dai riflessi speculativi che una politica eccessivamente favorevole a sostegno delle energie rinnovabili sta producendo".

L'assessore Ciriani ha anticipato la necessità e la volontà di presentare un testo di legge che, definito il reale fabbisogno energetico regionale, introduca gli elementi pianificatori idonei a individuare le aree dove collocare i parchi fotovoltaici di grandi dimensioni.

Colussi, nel dichiararsi soddisfatto per la volontà della Giunta regionale di intervenire in questo settore, ha auspicato che in futuro "si individuino aree dismesse (militari, artigianali, industriali) e che gli impianti energetici vengano autorizzati esclusivamente sulle coperture degli immobili esistenti evitando così di sottrarre ulteriore suolo all'attività agricola".

Allo stesso modo è auspicabile che anche gli impianti a biomasse abbiano una dimensione locale e siano alimentati solo da scarti di produzione della propria attività (agricola, zootecnica, forestale e di lavorazione del legno).