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PD: Codega, riflettere su motivi ingestibilità CIE Gradisca

03.03.2011
13:08
(ACON) Trieste, 3 mar - COM/AB - IL CIE di Gradisca esplode. Anche la Lega Nord del Friuli Venezia Giulia si unisce al coro della Lega nazionale e dell'intero centrodestra e grida il "vade retro" a libici e maghrebini che fuggono dalle tragedie che sta vivendo il nordafrica in questi giorni. "Via dalle nostre terre, restino a casa loro" è il grido leghista o, al massimo, si fermino in Sicilia e in Aspromonte. Qui in Friuli, non li vogliamo: non si vada neanche alla ricerca di soluzioni possibili. Sia l'Europa a farsene carico, vadano in Germania, in Francia, noi abbiamo già dato.

È la solita cultura leghista - commenta il consigliere regionale del PD Franco Codega - un misto di egoismo e di ignoranza. E una buona dose di contraddizione. Si plaude alle rivoluzioni del nordafrica, si parla di svolta epocale, di fine dei regimi dittatoriali, del ruolo dei giovani alla ricerca di libertà e democrazia. Però non ci si vuol minimamente far carico delle conseguenze e delle ripercussioni che anche in termini di disagio sociale questi terremoti istituzionali stanno provocando, soprattutto in Libia.

Alla ripresa degli sbarchi di questi disperati si evocano esodi biblici, si invoca l'aiuto dell'Europa e si sollecita una distribuzione equanime negli altri grandi paesi europei. Ci si dimentica di dire, o più semplicemente si ignora, che la Germania già accoglie 592.000 rifugiati, il Regno Unito 270.000, la Francia 200.000 e i soli Paesi Bassi 80.000. In Italia ne abbiamo 55.000, ossia una quota assolutamente minore.

Si grida allo scandalo per la ingestibilità del CIE di Gradisca. Bisognerebbe verificare se le reazioni violente degli ospiti, in una struttura che li tiene prigionieri per mesi, è dovuta a un tasso di particolare delinquenza di chi vi sta dentro o non anche a errori di gestione dello stesso Centro.

Anche per noi consiglieri - conclude Codega - resta inspiegabilmente difficile potervi fare sopralluoghi. In una situazione di tale delicatezza e che coinvolge tanta sofferenza di uomini, donne e bambini, c'è bisogno di un senso di responsabilità e non di facile quanto irresponsabile demagogia.