PD: Codega, riflettere su motivi ingestibilità CIE Gradisca
(ACON) Trieste, 3 mar - COM/AB - IL CIE di Gradisca esplode.
Anche la Lega Nord del Friuli Venezia Giulia si unisce al coro
della Lega nazionale e dell'intero centrodestra e grida il "vade
retro" a libici e maghrebini che fuggono dalle tragedie che sta
vivendo il nordafrica in questi giorni. "Via dalle nostre terre,
restino a casa loro" è il grido leghista o, al massimo, si
fermino in Sicilia e in Aspromonte. Qui in Friuli, non li
vogliamo: non si vada neanche alla ricerca di soluzioni
possibili. Sia l'Europa a farsene carico, vadano in Germania, in
Francia, noi abbiamo già dato.
È la solita cultura leghista - commenta il consigliere regionale
del PD Franco Codega - un misto di egoismo e di ignoranza. E una
buona dose di contraddizione. Si plaude alle rivoluzioni del
nordafrica, si parla di svolta epocale, di fine dei regimi
dittatoriali, del ruolo dei giovani alla ricerca di libertà e
democrazia. Però non ci si vuol minimamente far carico delle
conseguenze e delle ripercussioni che anche in termini di disagio
sociale questi terremoti istituzionali stanno provocando,
soprattutto in Libia.
Alla ripresa degli sbarchi di questi disperati si evocano esodi
biblici, si invoca l'aiuto dell'Europa e si sollecita una
distribuzione equanime negli altri grandi paesi europei. Ci si
dimentica di dire, o più semplicemente si ignora, che la Germania
già accoglie 592.000 rifugiati, il Regno Unito 270.000, la
Francia 200.000 e i soli Paesi Bassi 80.000. In Italia ne abbiamo
55.000, ossia una quota assolutamente minore.
Si grida allo scandalo per la ingestibilità del CIE di Gradisca.
Bisognerebbe verificare se le reazioni violente degli ospiti, in
una struttura che li tiene prigionieri per mesi, è dovuta a un
tasso di particolare delinquenza di chi vi sta dentro o non anche
a errori di gestione dello stesso Centro.
Anche per noi consiglieri - conclude Codega - resta
inspiegabilmente difficile potervi fare sopralluoghi. In una
situazione di tale delicatezza e che coinvolge tanta sofferenza
di uomini, donne e bambini, c'è bisogno di un senso di
responsabilità e non di facile quanto irresponsabile demagogia.