PD: Brussa, sul Superporto serve iniziativa della Regione
(ACON) Trieste, 3 mar - COM/AB - Sempre più spesso si
rincorrono notizie rispetto al possibile cambiamento di rotta del
progetto Unicredit del Superporto che potrebbe essere dirottato
su Capodistria, tagliando fuori Trieste e Monfalcone: la nostra
Regione deve assumere una posizione, deve dire cosa intenda fare
e come vuole agire oltre a farsi promotrice di un'iniziativa che
metta in fila tutti i soggetti coinvolti e interessati, in primis
Unicredit, per fare il punto rispetto al susseguirsi di voci
diverse e poco chiare.
È questa la richiesta che fa il consigliere regionale del PD
Franco Brussa dopo la notizia dei giorni scorsi relativa
all'incontro che si terrà questo fine settimana a Lubiana tra i
vertici di Unicredit e i ministri della Repubblica di Slovenia e
che potrebbe decretare la fine del progetto di Superporto per
Trieste-Monfalcone.
"Di solito si dice che due indizi fanno una prova e mi pare che
siamo in questa situazione. Si rincorrono notizie secondo cui
Unicredit sta subendo pressioni sia di parte italiana che
slovena, fatto che farebbe concretamente credere che Monfalcone
potrebbe non rientrare più nel progetto, come inizialmente era,
per altro quale punto di riferimento del progetto Unicredit",
afferma Brussa evidenziando che sulla vicenda si deve registrare
il fatto che è saltata l'iniziativa triestina di qualche
settimana fa e che è stato ipotizzato come gli interventi
economici previsti per le opere in ambito portuale veneziano
potrebbero drenare le risorse che Unicredit sperava potessero
arrivare per il Superporto.
"Vista la forza con cui Lubiana si pone rispetto al progetto nel
voler mettere a disposizione la banchina di Capodistria e le
risorse necessarie, occorre non limitarsi più solo ad auspici,
sia da parte degli enti territoriali quali comuni e Provincia,
sia da parte dell'Autorità portuale e soprattutto della Regione,
anche perché - afferma l'esponente PD - le amministrazioni
comunali e altri soggetti del territorio isontino rischiano, nel
frattempo, di dividersi sul progetto della tratta di Alta
Velocità/Alta Capacità che, guarda caso, trova riferimento
proprio nel progetto di Superporto e viceversa.
"Si corre il rischio - conclude Brussa - che la Tav venga
realizzata anche dove il territorio non lo richiede, con
conseguenti problemi di impatto e immancabili disagi. Bisogna
quindi che la Regione intervenga per mettere fine alla ridda di
notizie poco chiare, anche perché su questo progetto convergono
politiche non solo economiche, ma scelte urbanistiche. Non
bastano più le assicurazioni verbali di Tondo e Riccardi, servono
atti e azioni concrete che dimostrino che il progetto Superporto
pone sempre Monfalcone al centro del suo interesse".