CRPO: donne più forti degli uomini, ma non sanno fare cordata
(ACON) Trieste, 7 mar - COM/RC - In occasione della Giornata
mondiale della donna - è la riflessione della presidente della
Commissione regionale delle pari opportunità, Santa Zannier - non
possiamo negare che nella nostra società non siano stati compiuti
passi verso il riconoscimento di pari diritti e pari opportunità
sostanziali.
Ma siamo nel terzo millennio - prosegue la Zannier - e in Italia
esistono alcuni dati oggettivi: la popolazione femminile è più
numerosa di quella maschile; le donne in Parlamento sono solo una
piccola percentuale rispetto agli uomini; le donne importanti si
possono contare su una mano; le nuove generazioni femminili, più
forti e decisamente predominanti, hanno messo in crisi i coetanei
maschi, che faticano a reggere il confronto.
La donna, quindi, ha dimostrato di essere protagonista, di essere
pronta per gestire un cambiamento convincente nel lavoro e nella
famiglia, di essere in grado di sostituire modelli superati e di
saper rispondere ai mutati bisogni della società. Com'è
possibile, allora, che in un Paese che si avvia a reperire
ovunque risorse da sfruttare al meglio, non si voglia valorizzare
ciò che la donna può offrire nel mondo del lavoro, della
politica, della cultura, delle arti, delle professioni e degli
affari al di là dei ruoli che finora le hanno sempre assegnato?
Se è vero che la popolazione femminile è maggioritaria in Italia
e potrebbe imporre la sua presenza, è anche vero che ciò non
aiuta le donne e che le donne, per uno strano meccanismo, non si
aiutano tra loro - è l'amara riflessione della presidente. Ognuna
è troppo impegnata a far valere sé stessa e la propria
individualità, nei vari universi gestiti al maschile, per poter
appoggiare iniziative di altre e dare la propria solidarietà,
senza remore, al mondo femminile.
Per la rappresentante della CRPO, bisogna insegnare alle donne ad
aiutarsi tra loro, a fare cordata. E bisogna far capire quanto
sia importante la loro presenza nella società, alla quale possono
dare un grande contributo con il loro pensiero, che identifica
una diversità di genere finora non rappresentata ma che
costituisce sicuramente una realtà concreta che non si può più
ignorare.