PD: Menis, ancora niente riforma per l'Ente tutela pesca
(ACON) Trieste, 9 mar - COM/AB - Nessuna novità all'orizzonte
per quanti, pescatori ma non solo, confidavano nella riforma
dell'Ente tutela pesca e nella razionalizzazione dell'intero
comparto. Una promessa, datata ormai quasi un anno fa, fatta
direttamente dall'assessore Violino che, nel maggio scorso,
dichiarava "le istituzioni e gli organismi regionali hanno la
necessità di essere riorganizzati razionalmente" annunciando di
aver "affidato ai suoi uffici la stesura di una bozza di disegno
di legge".
A oltre otto mesi dall'annuncio però, e pur in presenza di una
proposta condivisa elaborata nel frattempo dall'ETP, non è stata
nemmeno depositata la bozza e tutto sembra ancora in alto mare,
come segnala il consigliere regionale del PD Paolo Menis.
All'epoca dell'annuncio, ricorda Menis, si scatenarono forti
polemiche tra le associazioni di categoria, che denunciavano di
essere state tenute all'oscuro dei contenuti delle proposte di
riforma, e i vertici dell'ETP accusati, più o meno velatamente,
di lavorare nell'ombra senza il coinvolgimento di tutti gli
associati. Divisi sui metodi e, in parte, anche sui contenuti,
tutti però sembravano condividere l'esigenza di procedere alla
razionalizzazione di un settore - quello della pesca nella acque
interne della nostra regione - la cui legge (la 19 del 1971) a
oltre quarant'anni dalla sua entrata in vigore, richiede una
manutenzione sostanziale, anche per poterla coordinare con le
recenti pronunce della Comunità Europea intervenuta a più riprese
nella disciplina di settore.
L'auspicio era che fosse possibile trovare una sintesi interna,
proveniente direttamente dalla base, stimolando il confronto per
far convergere le parti in causa verso un'unica proposta in grado
di mediare tra le diverse esigenze per poter accelerare al
massimo l'iter di approvazione.
Consapevoli di questa esigenza, i pescatori avevano dato il
massimo appoggio e, nel luglio scorso, a seguito degli opportuni
chiarimenti, l'assemblea dell'ETP aveva effettivamente trovato
una sintesi: quarantadue articoli intitolati "Proposta di riforma
della legge regionale 19/1971" corredati dal contestuale mandato
al presidente dell'Ente di presentare il testo all'assessore
regionale competente per l'avvio dell'iter legislativo.
Da qui, più nulla. Nonostante l'esigenza condivisa di una riforma
del settore e malgrado il grande lavoro di sintesi svolto in sede
di ETP, che ha portato ad un testo già strutturato in un ampio e
puntuale articolato, in otto mesi l'assessore Violino non è
nemmeno stato in grado di depositare un disegno di legge su cui
impostare la tanto promessa consultazione.
È evidente, che non si tratta di un semplice ritardo ma di una
volontà politica ben precisa, conclude Menis, e se finora non
siamo intervenuti è perché confidavamo che l'assessore avrebbe
mantenuto la promessa di procedere a una riforma. Cambiato il suo
atteggiamento, cambierà anche il nostro.