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PD: Menis, ancora niente riforma per l'Ente tutela pesca

09.03.2011
15:12
(ACON) Trieste, 9 mar - COM/AB - Nessuna novità all'orizzonte per quanti, pescatori ma non solo, confidavano nella riforma dell'Ente tutela pesca e nella razionalizzazione dell'intero comparto. Una promessa, datata ormai quasi un anno fa, fatta direttamente dall'assessore Violino che, nel maggio scorso, dichiarava "le istituzioni e gli organismi regionali hanno la necessità di essere riorganizzati razionalmente" annunciando di aver "affidato ai suoi uffici la stesura di una bozza di disegno di legge".

A oltre otto mesi dall'annuncio però, e pur in presenza di una proposta condivisa elaborata nel frattempo dall'ETP, non è stata nemmeno depositata la bozza e tutto sembra ancora in alto mare, come segnala il consigliere regionale del PD Paolo Menis. All'epoca dell'annuncio, ricorda Menis, si scatenarono forti polemiche tra le associazioni di categoria, che denunciavano di essere state tenute all'oscuro dei contenuti delle proposte di riforma, e i vertici dell'ETP accusati, più o meno velatamente, di lavorare nell'ombra senza il coinvolgimento di tutti gli associati. Divisi sui metodi e, in parte, anche sui contenuti, tutti però sembravano condividere l'esigenza di procedere alla razionalizzazione di un settore - quello della pesca nella acque interne della nostra regione - la cui legge (la 19 del 1971) a oltre quarant'anni dalla sua entrata in vigore, richiede una manutenzione sostanziale, anche per poterla coordinare con le recenti pronunce della Comunità Europea intervenuta a più riprese nella disciplina di settore. L'auspicio era che fosse possibile trovare una sintesi interna, proveniente direttamente dalla base, stimolando il confronto per far convergere le parti in causa verso un'unica proposta in grado di mediare tra le diverse esigenze per poter accelerare al massimo l'iter di approvazione.

Consapevoli di questa esigenza, i pescatori avevano dato il massimo appoggio e, nel luglio scorso, a seguito degli opportuni chiarimenti, l'assemblea dell'ETP aveva effettivamente trovato una sintesi: quarantadue articoli intitolati "Proposta di riforma della legge regionale 19/1971" corredati dal contestuale mandato al presidente dell'Ente di presentare il testo all'assessore regionale competente per l'avvio dell'iter legislativo. Da qui, più nulla. Nonostante l'esigenza condivisa di una riforma del settore e malgrado il grande lavoro di sintesi svolto in sede di ETP, che ha portato ad un testo già strutturato in un ampio e puntuale articolato, in otto mesi l'assessore Violino non è nemmeno stato in grado di depositare un disegno di legge su cui impostare la tanto promessa consultazione. È evidente, che non si tratta di un semplice ritardo ma di una volontà politica ben precisa, conclude Menis, e se finora non siamo intervenuti è perché confidavamo che l'assessore avrebbe mantenuto la promessa di procedere a una riforma. Cambiato il suo atteggiamento, cambierà anche il nostro.