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VI Comm: audizione direttore regionale per i beni culturali

10.03.2011
14:35
(ACON) Trieste, 10 mar - RC - Audizione, in VI Commissione consiliare presieduta da Piero Camber (Pdl), del direttore regionale per i beni culturali del Friuli Venezia Giulia, Giangiacomo Martines, sulla situazione degli organici delle sovrintendenze rispettivamente dei beni archeologici, dei beni architettonici, dei beni storici e artistici e della direzione regionale per i beni culturali.

Gli organici - ha spiegato Martines - sono immutati dal 2002, ovvero da quando la sovrintendenza ha subito la prima trasformazione con la divisione in quattro sezioni. In tutto, i dipendenti sono 336, inclusi i funzionari ma esclusi i dirigenti. Sebbene la divisione della struttura abbia permesso di renderla più snella e più aderente alle richieste delle amministrazioni e dei cittadini, registriamo una carenza di organico pari al 10-15%.

Non solo, perché l'età media del personale è di 55 anni, il che significa che nell'arco di 3 anni molti saranno i pensionati, con il relativo bagaglio di esperienza che andrà perso.

Le soluzioni alla ricerca di personale giovane, per Martines possono essere cercate attraverso le università, accordi tra Stato e Regione, bandi di concorso.

E da parte dei consiglieri, in modo trasversale, sono state poste diverse domande su come, in concreto, la Regione e il Consiglio regionale potrebbero venire incontro alle esigenze della sovrintendenza, anche per velocizzare i passaggi cartacei, reperire le figure professionali necessarie, utilizzare i neo-laureati.

Da parte di Roberto Novelli (Pdl) è arrivata, però, la prima critica al fatto che diversi edifici in mano alla sovrintendeza risultano chiusi da anni, o comunque sottoutilizzati, con un futuro di degrado assicurato se non li si destinerà a progetti lungimiranti.

A calcare la mano è stato il suo collega di gruppo Roberto Marin, che ha parlato del problema dei tempi di risposta troppo lenti alle richieste di liberatoria dei beni con vincoli cinquantenari. Noi desideriamo valorizzare il nostro patrimonio - ha detto - ma ministrero e sovrintendeza spesso ci contrastano. È così per diversi immobili di cui avete il comodato d'uso gratuito da 15-20 anni e non avete fatto mai nulla per utilizzarli, ma lo stesso è accaduto per la nave romana ritrovata la largo di Grado, la Julia Felix, carica di anfore e oggi ridotta ad essere chiusa in cassette di frutta: tutto quello che avete saputo fare è stato preoccuparvi che ci fosse l'apertura di un bar. Stiamo lavorando per trattare tutte queste situazioni di inadempienza a livello di Commissione paritetica Stato/Regione.

Mi assumo tutto il peso di ciò che il consigliere Marin ha denunciato - è stata la risposta del direttore Martines che, a seguire, ha parlato anche della Fondazione Aquileia definendola, al pari di Villa Manin, un miracolo della valorizzazione dei beni immobili del Friuli Venezia Giulia.

Si tratta di un punto di riferimento anche extraregionale - ha spiegato - perché esercita una coerenza con lo sviluppo del territorio. Aquileia, infatti, è una città viva e la Fondazione riesce a coniugarsi con il suo sviluppo urbano e tessere rapporti di collaborazione con le Università di Udine e Trieste, ma anche di Padova, Venezia e Roma, nonchè atenei stranieri. Inoltre è un bell'esempio di sussidiarietà tra ministero, sovrintendenza, Comune, Fondazione, Basilica.

(immagini tv)