PD: Brandolin, ancora confusione sui contributi per l'edilizia
(ACON) Trieste, 21 mar - COM/AB - I Comuni dovranno o no
applicare il requisito della residenza nei contributi per
l'edilizia residenziale? Non si sa. O, almeno, non lo sa la
Regione, che nelle direttive inviate ai Comuni sostiene una cosa
e in Consiglio regionale, in risposta a una mia interrogazione,
sostiene tutt'altro.
Lo mette in evidenza Giorgio Brandolin, consigliere regionale del
PD, che ricorda di aver portato il caso all'attenzione del
Consiglio regione su segnalazione del Comune di Gradisca: lo
scorso 21 febbraio è stata diramata, dal Servizio edilizia della
Regione, una comunicazione a tutti i Comuni per ricordare gli
adempimenti che gli stessi devono porre in essere nel 2011 per
usufruire delle agevolazioni per il sostegno alle locazioni.
Nella comunicazione si fa riferimento in particolare al requisito
della residenza per i beneficiari, specificando che è stata
emessa un'ordinanza dal Tribunale di Udine che dichiara
discriminatorio tale requisito. Lungi dal sospendere la normativa
in oggetto, la Regione lascia invece ai Comuni la decisione di
tenere conto o meno di tale ordinanza: così almeno viene
riportato nella comunicazione inviata ai Comuni.
Sulla cosa - aggiunge Brandolin - ho subito fatto
un'interrogazione all'assessore competente Riccardo Riccardi, che
ha risposto che la decisione del Tribunale di Udine (che
definisce contrastante con i principi del Trattato dell'Unione
europea il requisito della residenza o attività lavorativa in
regione previsto dal regolamento per il sostegno alle locazioni
favorevolmente licenziato dalla IV commissione consiliare) non ha
portata generale, ma si riferisce al caso di specie.
Peccato che sulla direttiva venga dichiarato testualmente "che è
un'ordinanza isolata, ma di carattere generale, pertanto il
responsabile del procedimento è tenuto a valutare l'applicazione
della stessa". L'assessore Riccardi ha di fatto sconfessato il
suo stesso dirigente.
Riccardi ha poi affermato che, nell'ambito dei procedimenti
amministrativi, compete al responsabile del procedimento
disapplicare le norme di legge statale o regionale contrastanti
con il diritto comunitario. Situazioni del genere sono consuete e
frequenti e impongono, ogni volta che si presentano, al
responsabile del procedimento, di valutare l'applicabilità o meno
della norma eccepita. Riccardi ha poi aggiunto che lavorerà
affinché questa cosa possa essere chiarita e allora lo invito -
conclude Brandolin - a fare una controcircolare dove si scrivono
le cose a me riferite.