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PD: Codega, su profughi Nord Africa la regione faccia la sua parte

24.03.2011
18:25
(ACON) Trieste, 24 mar - COM/AB - È inaccettabile è che si faccia sempre di ogni situazione un'occasione per acquisire consenso elettorale a buon mercato. La nostra regione è chiamata a fare la sua parte per venire incontro all'emergenza dei profughi che vengono dal Nordafrica, tutti hanno inneggiato alla "primavera" araba e alla fine di alcune dittature dei paesi dell'altra sponda del Mediterraneo, però nessuno vuol farsi carico di parte delle conseguenze.

A denunciare la situazione è il consigliere regionale del PD Franco Codega, che sottolinea come situazione sia complessa e vada trattata con equilibrio tenendo presenti tutti i valori in campo: la solidarietà, il rispetto delle norme internazionali, la sicurezza dei nostri cittadini.

Innanzitutto il presidente Tondo non dovrebbe in alcun ascoltare la Lega: le proposte leghiste infatti, si veda tutto lo sconquasso che sta succedendo con il sistema dei servizi sociali, non tengono minimamente conto dei delicati fattori in campo. Il capogruppo del Carroccio Narduzzi proclama che la prossima volta verrà mandato un assessore leghista a trattare con il Governo, ma si dimentica che la proposta di farsi carico dei profughi a livello regionale viene proprio da un ministro leghista.

Da più parti si grida all'emergenza profughi e ci si dimentica, o più semplicemente si ignora, che la Germania già accoglie 592.000 rifugiati, il Regno Unito 270.000, la Francia 200.000 e i soli Paesi Bassi 80.000. In Italia ne abbiamo 55.000, ossia una quota assolutamente minore.

Si tenga conto invece di tre cose: i richiedenti asilo (sono una minoranza) non devono essere respinti né in mare, né in terra, altrimenti siamo fuori legge; l'Italia è un territorio per lo più di transito (la massima parte di coloro che sono approdati nel nostro Paese sono semplicemente immigrati irregolarmente espatriati che desiderano trovare un lavoro in diversi paesi dell' Europa); tutte le regioni italiane sono tenute a fare a loro parte per garantire un'accoglienza provvisoria a queste persone.

In questo contesto - conclude Codega - credo che la nostra regione avrà fatto il suo nel momento in cui si attrezzerà, come già avvenne due anni fa in occasione della crisi del Darfur, nel mettere a disposizione intanto un centinaio di posti. A tale scopo qualche caserma in disuso potrebbe andar bene, oppure si potrebbe attivare la Rete dei Comuni aderenti allo SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Sarebbe una soluzione a impatto leggero e di totale sicurezza per le nostre comunità.