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Pens: Ferone, profughui Nord Africa problema non solo italiano

29.03.2011
12:41
(ACON) Trieste, 29 mar - COM/AB - La massa di cittadini tunisini e di altre aree del Nord Africa che si sta riversando sulle coste italiane deve allarmare seriamente - ha dichiarato il Consigliere Regionale del Partito Pensionati Luigi Ferone - dal momento che appare di tutta evidenza che il nostro Paese non è in grado di far fronte a questo evento. Se Paesi come l'Egitto e la Tunisia sono stati protagonisti di una svolta in senso democratico, quale la rivoluzione del gelsomino, appare strano che proprio dopo la liberazione vi siano masse di cittadini che giungono in Italia. A giudizio del consigliere Ferone c'è il concreto pericolo che fra i tanti che approdano sulle nostre coste vi possano essere detenuti fuggiti dalle carceri o comunque criminali. L'isola di Lampedusa sta letteralmente scoppiando e non è credibile che la sua popolazione subisca le enormi conseguenze negative di questo incessante e caotico, incontrollato e incontrollabile, afflusso di clandestini o di presunti aventi diritto ad asilo. Assurda è, sempre a giudizio del Partito Pensionati, l'ipotesi di dare un significativo compenso economico a questi clandestini purché rientrino nei loro Paesi. A parte il fatto che anche se dovesse essere l'Europa a risarcire, in tutto o in parte, le somme necessarie per questo rientro incentivato, c'è da sottolineare che i soldi dell'Europa sono anche italiani e, comunque, questo farebbe da calamita per altre migliaia e migliaia di clandestini, attiranti nel nostro Paese nella certezza che, anche se non riuscissero a rimanervi, tornerebbero a casa con poco meno di 2.000 euro, dando un segnale pessimo a tutto il Nord-Africa. Non vanno neanche sottaciuti gli enormi problemi che questa situazione può rappresentare per le nostre strutture sociali e per la convivenza dei vari territori del Paese - ha rimarcato il rappresentante del Partito Pensionati - dal momento che, per coloro a cui viene riconosciuto il diritto a rimanere in Italia, potrebbe applicarsi il diritto al ricongiungimento familiare, moltiplicando enormemente il numero di nordafricani in Italia. Il Partito Pensionati ritiene che questo tipo di "invasione" debba essere bloccato con tutti i mezzi riconosciuti a un Paese civile, incluso il blocco navale e il rimpatrio, anche forzoso, nei luoghi di origine. L'umanità, la solidarietà, sono necessari e giusti, ma un Paese come l'Italia non si può far carico di tutti mali del mondo, farebbe male solo ai propri cittadini, alla propria economia, al proprio sviluppo. Aiutare i cittadini del Nord-Africa e dei Paesi che vivono momenti di difficoltà, ma a casa loro. C'è da considerare - ha osservato Ferone - che l'Europa è quasi assente da questa problematica che ha investito pesantemente l'Italia. La Francia, la Spagna, la Grecia non sono minimamente interessati da questi fenomeno, ma l'Italia sì e sarebbe veramente grave, se non ridicolo, che mentre Francia e Gran Bretagna mettono le mani sul petrolio libico, l'Italia rischia di ricevere una marea di clandestini. Per quanto concerne la nostra regione è improponibile che un significativo numero di questi clandestini trovino ospitalità sul nostro territorio, anche perché i siti individuati di Sgonico e Travesio non rispondono alle condizioni minime per ospitare questi clandestini e aspiranti profughi. Vi sono già troppi problemi in Friuli Venezia Giulia, e nel Paese in genere, e proprio in questo particolare momento in cui i cittadini, in primo luogo i pensionati, sono chiamati a fronteggiare una situazione economica pesantissima e devono affrontare ogni giorno enormi problemi non è credibile - ha concluso Ferone - che si scarichino sul territorio le conseguenze di una politica estera debole, zigzagante e di difficile comprensione.