Pens: Ferone, profughui Nord Africa problema non solo italiano
(ACON) Trieste, 29 mar - COM/AB - La massa di cittadini
tunisini e di altre aree del Nord Africa che si sta riversando
sulle coste italiane deve allarmare seriamente - ha dichiarato il
Consigliere Regionale del Partito Pensionati Luigi Ferone - dal
momento che appare di tutta evidenza che il nostro Paese non è in
grado di far fronte a questo evento. Se Paesi come l'Egitto e la
Tunisia sono stati protagonisti di una svolta in senso
democratico, quale la rivoluzione del gelsomino, appare strano
che proprio dopo la liberazione vi siano masse di cittadini che
giungono in Italia.
A giudizio del consigliere Ferone c'è il concreto pericolo che
fra i tanti che approdano sulle nostre coste vi possano essere
detenuti fuggiti dalle carceri o comunque criminali. L'isola di
Lampedusa sta letteralmente scoppiando e non è credibile che la
sua popolazione subisca le enormi conseguenze negative di questo
incessante e caotico, incontrollato e incontrollabile, afflusso
di clandestini o di presunti aventi diritto ad asilo. Assurda è,
sempre a giudizio del Partito Pensionati, l'ipotesi di dare un
significativo compenso economico a questi clandestini purché
rientrino nei loro Paesi.
A parte il fatto che anche se dovesse essere l'Europa a
risarcire, in tutto o in parte, le somme necessarie per questo
rientro incentivato, c'è da sottolineare che i soldi dell'Europa
sono anche italiani e, comunque, questo farebbe da calamita per
altre migliaia e migliaia di clandestini, attiranti nel nostro
Paese nella certezza che, anche se non riuscissero a rimanervi,
tornerebbero a casa con poco meno di 2.000 euro, dando un segnale
pessimo a tutto il Nord-Africa.
Non vanno neanche sottaciuti gli enormi problemi che questa
situazione può rappresentare per le nostre strutture sociali e
per la convivenza dei vari territori del Paese - ha rimarcato il
rappresentante del Partito Pensionati - dal momento che, per
coloro a cui viene riconosciuto il diritto a rimanere in Italia,
potrebbe applicarsi il diritto al ricongiungimento familiare,
moltiplicando enormemente il numero di nordafricani in Italia.
Il Partito Pensionati ritiene che questo tipo di "invasione"
debba essere bloccato con tutti i mezzi riconosciuti a un Paese
civile, incluso il blocco navale e il rimpatrio, anche forzoso,
nei luoghi di origine. L'umanità, la solidarietà, sono necessari
e giusti, ma un Paese come l'Italia non si può far carico di
tutti mali del mondo, farebbe male solo ai propri cittadini, alla
propria economia, al proprio sviluppo. Aiutare i cittadini del
Nord-Africa e dei Paesi che vivono momenti di difficoltà, ma a
casa loro.
C'è da considerare - ha osservato Ferone - che l'Europa è quasi
assente da questa problematica che ha investito pesantemente
l'Italia. La Francia, la Spagna, la Grecia non sono minimamente
interessati da questi fenomeno, ma l'Italia sì e sarebbe
veramente grave, se non ridicolo, che mentre Francia e Gran
Bretagna mettono le mani sul petrolio libico, l'Italia rischia di
ricevere una marea di clandestini.
Per quanto concerne la nostra regione è improponibile che un
significativo numero di questi clandestini trovino ospitalità sul
nostro territorio, anche perché i siti individuati di Sgonico e
Travesio non rispondono alle condizioni minime per ospitare
questi clandestini e aspiranti profughi. Vi sono già troppi
problemi in Friuli Venezia Giulia, e nel Paese in genere, e
proprio in questo particolare momento in cui i cittadini, in
primo luogo i pensionati, sono chiamati a fronteggiare una
situazione economica pesantissima e devono affrontare ogni giorno
enormi problemi non è credibile - ha concluso Ferone - che si
scarichino sul territorio le conseguenze di una politica estera
debole, zigzagante e di difficile comprensione.