CR: OGM, relatore maggioranza Antonaz (5)
(ACON) Trieste, 29 mar - MPB - Per Roberto Antonaz (SA-PRC),
relatore di maggioranza, l'introduzione nella nostra regione di
colture OGM è una questione che va affrontata senza preconcetti
aprioristici o ideologici. Ma due sono gli argomenti schiaccianti
che ci fanno propendere verso una legge che faccia divieto
all'uso di organismi geneticamente modificati sul territorio del
Friuli Venezia Giulia e, in particolare, ne impedisca la
coesistenza con l'agricoltura tradizionale.
La prima ragione si fonda su un principio di precauzione, secondo
il quale bisogna astenersi dall'uso su ampia scala, cioè non
sperimentale, di sostanze, tecnologie o processi di cui non è
stata dimostrata sicuramente la innocuità per l'uomo e l'ambiente
in un arco di tempo adeguato. Inoltre, accanto alla ricerca
svolta dalle imprese private, che sottostanno principalmente al
criterio del profitto, deve esserci una robusta ricerca pubblica,
come garanzia che scienza e tecnologia producano benessere per
l'umanità e non solo interessi per le imprese.
La seconda ragione sta nella elementare constatazione che il
Friuli Venezia Giulia non ha nessun interesse, anche qualora la
innocuità degli OGM fosse dimostrata, ad abbandonare la scelta di
concentrare la propria produzione agricola sui prodotti di
qualità e tipici, scelta che va approfondita e sostenuta, cosa
che l'attuale maggioranza regionale non sta facendo, come hanno
rilevato unanimemente le Associazioni agricole.
Le coltivazioni transgeniche hanno carattere estensivo e
contaminano le produzioni circostanti. Quale interesse avremmo a
rilanciare un'agricoltura che si può fare in tutto il mondo, e
nella quale la concorrenza è spietata, a discapito dei nostri
prodotti tipici, che non hanno uguali da altre parti? Si è
chiesto quindi Antonaz.
La legge predisposta in modo trasversale aveva un impianto di
partenza totalmente condivisibile. In Commissione le
modifiche apportate a maggioranza, sembrano attenuare il divieto
chiaro nella versione originaria di non prevedere sperimentazioni
all'aria aperta, cioè sul campo. Ci aspettiamo maggiori garanzie
sul tema della sperimentazione; un'apertura alla coesistenza
snaturerebbe il senso della legge e ne modificherebbe anche il
giudizio complessivo - ha aggiunto il relatore sottolineando che
una coesistenza limitata è una contraddizione in termini per gli
OGM: o c'è il divieto totale di coltivazione all'aperto, oppure
le colture transgeniche si estendono progressivamente su tutto il
territorio. E' evidente quindi che le due visioni sono
inconciliabili.
(segue)