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CR: OGM, relatore maggioranza Antonaz (5)

29.03.2011
13:37
(ACON) Trieste, 29 mar - MPB - Per Roberto Antonaz (SA-PRC), relatore di maggioranza, l'introduzione nella nostra regione di colture OGM è una questione che va affrontata senza preconcetti aprioristici o ideologici. Ma due sono gli argomenti schiaccianti che ci fanno propendere verso una legge che faccia divieto all'uso di organismi geneticamente modificati sul territorio del Friuli Venezia Giulia e, in particolare, ne impedisca la coesistenza con l'agricoltura tradizionale.

La prima ragione si fonda su un principio di precauzione, secondo il quale bisogna astenersi dall'uso su ampia scala, cioè non sperimentale, di sostanze, tecnologie o processi di cui non è stata dimostrata sicuramente la innocuità per l'uomo e l'ambiente in un arco di tempo adeguato. Inoltre, accanto alla ricerca svolta dalle imprese private, che sottostanno principalmente al criterio del profitto, deve esserci una robusta ricerca pubblica, come garanzia che scienza e tecnologia producano benessere per l'umanità e non solo interessi per le imprese.

La seconda ragione sta nella elementare constatazione che il Friuli Venezia Giulia non ha nessun interesse, anche qualora la innocuità degli OGM fosse dimostrata, ad abbandonare la scelta di concentrare la propria produzione agricola sui prodotti di qualità e tipici, scelta che va approfondita e sostenuta, cosa che l'attuale maggioranza regionale non sta facendo, come hanno rilevato unanimemente le Associazioni agricole.

Le coltivazioni transgeniche hanno carattere estensivo e contaminano le produzioni circostanti. Quale interesse avremmo a rilanciare un'agricoltura che si può fare in tutto il mondo, e nella quale la concorrenza è spietata, a discapito dei nostri prodotti tipici, che non hanno uguali da altre parti? Si è chiesto quindi Antonaz.

La legge predisposta in modo trasversale aveva un impianto di partenza totalmente condivisibile. In Commissione le modifiche apportate a maggioranza, sembrano attenuare il divieto chiaro nella versione originaria di non prevedere sperimentazioni all'aria aperta, cioè sul campo. Ci aspettiamo maggiori garanzie sul tema della sperimentazione; un'apertura alla coesistenza snaturerebbe il senso della legge e ne modificherebbe anche il giudizio complessivo - ha aggiunto il relatore sottolineando che una coesistenza limitata è una contraddizione in termini per gli OGM: o c'è il divieto totale di coltivazione all'aperto, oppure le colture transgeniche si estendono progressivamente su tutto il territorio. E' evidente quindi che le due visioni sono inconciliabili.

(segue)