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PD: Menis, Kosic esclude risonanza magnetica a San Daniele

30.03.2011
16:42
(ACON) Trieste, 30 mar - COM/MPB - La peggiore delle ipotesi alla fine si è avverata. Dopo anni di promesse, rassicurazioni e accuse di allarmismo contro chi sollevava il problema, oggi l'assessore alla Sanità Vladimir Kosic ha scritto definitivamente la parola fine alle speranze di vedere assegnata la tanto attesa risonanza magnetica all'ospedale di San Daniele del Friuli.

La verità - spiega in una nota il consigliere del PD Paolo Menis - è arrivata durante il Question Time quando Kosic, rispondendo a un'interrogazione del collega De Mattia, ha detto chiaramente che la risonanza non è nei progetti regionali, né risulta compatibile con le previsioni del piano socio-sanitario.

Oltre al danno la beffa - sottolinea il consigliere Menis che per anni si è battuto per portare questa strumentazione al Sant'Antonio - perché l'assessore ha fatto più volte riferimento proprio a quell'atto, approvato dai sindaci, su cui si basavano molte delle promesse fatte dal centrodestra in questi anni.

Noi del Partito Democratico avevamo criticato da subito quel documento, avvertendo i pericoli di un'impostazione particolarmente penalizzante per i territori e le strutture di rete, ma siamo rimasti inascoltati. Purtroppo, dopo la vicenda del laboratorio analisi, anche sulla risonanza magnetica i fatti ci hanno dato ragione.

Dove sono finiti gli impegni, anche pubblici, che autorevoli esponenti di maggioranza si sono presi di fronte ai cittadini?

Spariti, perché secondo la Giunta regionale di centro-destra a San Daniele una simile attrezzatura diagnostica semplicemente non serve. L'attività di eccellenza del nosocomio, gli oltre 10 mila ricoveri all'anno e i quasi 30 mila accessi al pronto soccorso non giustificano, a detta dell'assessore, un investimento per cui quell'Azienda sanitaria, è bene ricordarlo, aveva già accantonato gran parte dei fondi.

Bisognerà continuare ad accontentarsi della struttura mobile, quella sul camion, conclude Menis, il cui costo (mediamente 250mila euro all'anno), ormai ha ampiamente superato quello per comprare un macchinario fisso. Alla faccia della buona amministrazione e con buona pace della qualità del servizio.