PD: Gabrovec, no all'elettrodotto sul Carso triestino
(ACON) Trieste, 1 giu - COM/AB - Se corrisponde al vero che per
il progetto dell'elettrodotto sul Carso triestino la Terna di
Padova ha ottenuto, grazie a inesattezze, pareri favorevoli alle
Amministrazioni comunali locali, allora la Regione ha il dovere
di revocare immediatamente tutte le autorizzazioni di propria
competenza.
A chiedere - con un interrogazione a risposta immediata -
nuovamente lo stop ai lavori per il nuovo elettrodotto da
Monfalcone a Padriciano, fortemente osteggiato dalla popolazione
locale e ora anche dai Comuni, è il consigliere regionale del
PD-Slovenska skupnost Igor Gabrovec.
A dare lo spunto è una recente dichiarazione alla stampa con
questo dubbio del sindaco del Comune di Duino-Aurisina che - come
ha spiegato Gabrovec in Consiglio regionale nel corso del
Question Time - si riferiva al cosiddetto potenziamento
dell'elettrodotto Ronchi-Monfalcone. La valutazione d'impatto
ambientale VIA, istruita dagli uffici competenti regionali e
infine formalizzata con delibera giuntale, si fonda su pareri
espressi dalle amministrazioni comunali interessate, che però
sarebbero stati determinati da inesattezze.
Gabrovec ritiene deludente la risposta ottenuta dal
vicepresidente della Giunta regionale Luca Ciriani, che non ha
fatto altro che ricordare per l'ennesima volta l'iter
autorizzativo degli ultimi cinque anni, senza dunque entrare nel
merito delle dichiarazioni mai smentite del sindaco di
Duino-Aurisina, che Ciriani non ha voluto nemmeno commentare.
Nella sua replica, il consigliere Gabrovec che si è dichiarato
assolutamente insoddisfatto della risposta evasiva del problema
principale, ossia l'approccio della Terna, contro la quale è in
corso un petizione popolare con migliaia di adesioni di cittadini
contrari al progetto, alla quale si aggiungono querele presentate
da proprietari di fondi invasi dalle squadre delle società
appaltatrici.
Da qui anche una segnalazione di Gabrovec del 16 maggio scorso
alla direzione forestale e all'assessore Violino, con la quale si
ipotizza la violazione delle prescrizioni VIA inerenti le aree
Sic-Zps sottoposte a pesanti vincoli ambientali. "In queste aree
le prescrizioni regionali hanno limitato gli interventi di scavo
e disboscamento al periodo tra settembre e febbraio, mentre i
lavori si stanno svolgendo a primavera inoltrata - ha
sottolineato Gabrovec. Come per miracolo, lo stesso giorno il
cantiere nei presi di Visogliano è stato improvvisamente
bloccato. L'ordine di servizio di sospensione dei lavori emesso
dalla Terna porta la data, guarda caso, del 16 maggio".
La battaglia è appena iniziata, assicura il consigliere Gabrovec,
forte dell'appoggio delle associazioni agricole di categoria,
delle comunelle e dei proprietari privati.