I Comm: Insiel, audizione assessore Garlatti e AD Cozzi
(ACON) Trieste, 8 giu - RC - Lo sviluppo della società
informatica regionale Insiel passa attraverso un disegno di
legge. Sta finendo di predisporlo la Giunta, la quale, con non
più di dieci articoli, intende abrogare tutte le vecchie
disposizioni (le prime risalgono addirittura al 1972) e dettare
le nuove linee guida della SpA di via San Francesco. Nell'arco di
un paio di settimane, sarà a disposizione dei consiglieri. Così
ha garantito l'assessore Andrea Garlatti in I Commissione
consiliare (presidente Gaetano Valenti del Pdl) durante un
incontro voluto dal PD.
Obiettivo della Regione - ha così spiegato il referente della
Funzione pubblica e Coordinamento delle riforme - è eliminare
ogni equivoco, dopo tante leggi sparse, sul ruolo di Insiel in
house e nel mercato. Se pubblico servizio deve essere, lo sia
sino in fondo, dunque sia in house fino in fondo. Ma restarà una
società per azioni, questo non cambierà, solo che disporrà di
altri capitali pubblici.
Garlatti ha quindi spiegato il progetto del Sistema informatico
integrato regionale (SIR), di cui saranno componenti la Regione,
le Amministrazioni locali, le Aziende sanitarie e le ospedaliere,
i cittadini, il tutto secondo criteri determinati di
partecipazione. La Regione avrà un ruolo fondamentale,
finalizzato a garantire un'apertura standardizzata e
l'integrazione con il mercato.
Verrà meno il quadro del 2003 - ha aggiunto l'assessore - quando
Insiel era come un'impresa pubblica basata su un contratto
cliente-fornitore, oggi però non sposabile con la logica "in
house". Perciò alle logiche del "quanto costa" e "cosa mi offri"
si aggiunge, per la Regione, la verifica degli effetti delle
scelte sugli equilibri economici, ovvero sul bilancio della
società.
Ciò che ci viene chiesto - ha aggiunto l'amministratore delegato
di Insiel, Dino Cozzi - non è solo essere più efficienti, ma
anche più competitivi, qui sta la novità, mantenendo la società
unitaria. Il disegno della Giunta dà quella certezza al futuro
necessaria per iniziare ad investire, e farlo utilizzando risorse
di Insiel ma anche provenienti dal territorio. E dalla Regione
non arriveranno più solo indicazioni di sintesi, ma la proprietà
garantirà gli indirizzi e un controllo atto per atto.
Un anno fa - ha chiosato l'AD - Insiel era sull'orlo del
collasso, oggi siamo chiamati a giustificare un successo. L'utile
è del 4,87% rispetto al fatturato. Abbiamo venduto Insiel Mercato
e dato alla Regione 13,5 milioni, con i costi dello scorporo in
capo alla società; abbiamo diminuito i dirigenti di 10 unità; in
tutto, in tre anni (2008-2010) abbiamo trasferito alla Regione 20
milioni.
Da parte dei consiglieri di opposizione, da Moretton e Brussa del
PD, a Colussi dei Cittadini e Kocijancic di SA-PRC, si sono detti
in attesa di poter studiare il disegno di legge, che arriva dopo
ben tre anni di promesse di riforme - ha stigmatizzato Brussa
chiedendo anche del Piano industriale, altrettanto latitante.
E se da una parte si sono dichiarati contenti di sapere che il
bilancio di Insiel ha registrato un avanzo, dall'altra hanno
accusato che potrebbe trattarsi di una incapacità ad investire le
risorse a disposizione. Tra l'altro - ha riflettuto Colussi -
come avete fatto ad avere un avanzo tale se non avete fornito
maggiori prodotti né risposto a maggiori richieste? Inoltre per i
dirigenti gli incentivi sono legati all'utile di bilancio, perciò
è chiaro che più questo è sostanzioso più ne hanno convenienza.
Per me, una società in house dovrebbe avere un bilancio in
pareggio.
Infine Franco Baritussio (Pdl) ha chiesto di fare già una stima
degli effetti che avranno gli investimenti programmati; in tal
modo i cittadini avrebbero un'idea più chiara e certa della bontà
del progetto.
(immagini tv)