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PD: Lupieri, no legiferare sui codici bianchi

10.06.2011
16:41
(ACON) Trieste, 10 giu - COM/RC - A giudizio di Sergio Lupieri, consigliere regionale del PD, la proposta di legge presentata dal centro-destra sugli accessi al pronto soccorso non è altro che l'ultimo spot della maggioranza, incapace di una politica complessiva di riforma sanitaria, ma portata sempre a intervenire con delle norme su aspetti certamente importanti ma che sarebbero risolvibili con semplici circolari aziendali.

In pratica - spiega Lupieri - si dice solo che se più del 30% dei pazienti affetti da patologie minori, chiamati codici bianchi, non riceve assistenza al pronto soccorso entro le due ore, viene attivato uno specifico ambulatorio loro dedicato.

Per il consigliere è il modo sbagliato e superficiale di affrontare il problema dell'iper-afflusso al pronto soccorso degli ospedali, perché non si risolve la gestione dei codici bianchi ed evitare la loro presenza in ospedale.

Se vogliamo affrontare con serietà il problema - spiega ancora Lupieri - dobbiamo fare in modo che siano le Aziende sanitarie, e non le Aziende ospedaliere, a essere messe nelle condizioni di avere una gestione 24 ore su 24 del paziente non urgente, attraverso l'attivazione di propri servizi distrettuali e con strade brevi per accedere ai servizi di diagnostica (rx e laboratorio). Altrimenti si mette solo una pezza, ma non si affronta la vera questione.

Un legislatore serio dovrebbe affrontare la questione chiedendosi perché le persone con codici bianchi si recano in pronto soccorso. Il codice bianco si configura come necessità di un raccordo, anche solo di informazione, con il medico di medicina generale e con i servizi distrettuali, riservando le vere acuzie per il pronto soccorso.

Il centrodestra ha affrontato in modo altrettanto inadeguato il problema delle liste di attesa, avendo la presunzione di trovare rimedio a tutto con una legge regionale. Ora di questa legge sui tempi di attesa non si sente più parlare, mancano i report e gli studi di settore della Direzione centrale, e tutto il problema dei tempi di attesa - è la chiosa dell'esponente del PD - continua giustamente a essere portato avanti a livello aziendale con circolari del direttore generale.