Pdl: Camber, proposta legge finanziamento associazioni no profit
(ACON) Trieste, 13 giu - COM/RC - Nei mesi scorsi si è concluso
un censimento delle associazioni no profit. Entro il 31 marzo
scorso, infatti, andava presentato il modello cosiddetto EAS, con
il quale si certificava di svolgere la propria attività senza
finalità di lucro.
Le stime parlano di quasi 10.000 enti no profit in Friuli Venezia
Giulia. Depurando questo numero di alcune situazioni particolari
(associazioni di categoria, sindacali, politiche, di formazione
extrascolastica, pro loco, etc.), si possono contare 7.500/8.000
enti no profit in ambito regionale.
Un numero veramente impressionante - commenta Piero Camber,
consigliere regionale del Pdl - poiché significa una realtà no
profit ogni 150/160 abitanti o, se si preferisce, 6/7
associazioni ogni mille abitanti.
Sono queste le valutazioni di fondo che lo hanno spinto a
presentare una proposta di legge di riordino del terzo settore
(17 gli articoli in tutto) a cui hanno aderito anche i colleghi
di Gruppo Paride Cargnelutti, Roberto Marin, Roberto Novelli,
Paolo Santin e Piero Tononi.
Ci sono numerose proposte a livello statale per la riforma del
terzo Settore - afferma Camber - ma sembra che il momento
politico attuale non consentirà di licenziarle in tempi brevi.
Per questo ci è sembrato importante tentare di costruire un
quadro di riferimento normativo più organico possibile, almeno a
livello regionale. Ciò innanzitutto per di riconoscere il ruolo
fondamentale svolto dalle realtà no profit, in particolare dalle
associazioni di volontariato, nella costruzione della coesione
sociale.
L'obiettivo - prosegue l'esponente del Pdl - è dunque quello di
realizzare un sistema che consenta a tutte le realtà no profit di
sentirsi sostenute dalla Regione e dagli enti territoriali, anche
se necessariamente si avranno situazioni diversificate per
tipologia (in primis le associazioni di volontariato, di
promozione sociale e quelle familiari). Occorre garantire
sostegni economici come il fondo di rotazione a favore delle
organizzazioni di volontariato.
Altro punto importante, per Camber, è creare uno strumento che
consenta da un lato alle associazioni di proporre e attuare
momenti di formazione e, dall'altro, di organizzare iniziative di
alta formazione per dirigenti e operatori, la cosiddetta "scuola
del no profit".
Se la proposta sarà approvata - conclude Camber - il no profit
regionale avrà finalmente a disposizione un quadro normativo
unitario.