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Pdl: Camber, proposta legge finanziamento associazioni no profit

13.06.2011
16:41
(ACON) Trieste, 13 giu - COM/RC - Nei mesi scorsi si è concluso un censimento delle associazioni no profit. Entro il 31 marzo scorso, infatti, andava presentato il modello cosiddetto EAS, con il quale si certificava di svolgere la propria attività senza finalità di lucro.

Le stime parlano di quasi 10.000 enti no profit in Friuli Venezia Giulia. Depurando questo numero di alcune situazioni particolari (associazioni di categoria, sindacali, politiche, di formazione extrascolastica, pro loco, etc.), si possono contare 7.500/8.000 enti no profit in ambito regionale.

Un numero veramente impressionante - commenta Piero Camber, consigliere regionale del Pdl - poiché significa una realtà no profit ogni 150/160 abitanti o, se si preferisce, 6/7 associazioni ogni mille abitanti.

Sono queste le valutazioni di fondo che lo hanno spinto a presentare una proposta di legge di riordino del terzo settore (17 gli articoli in tutto) a cui hanno aderito anche i colleghi di Gruppo Paride Cargnelutti, Roberto Marin, Roberto Novelli, Paolo Santin e Piero Tononi.

Ci sono numerose proposte a livello statale per la riforma del terzo Settore - afferma Camber - ma sembra che il momento politico attuale non consentirà di licenziarle in tempi brevi. Per questo ci è sembrato importante tentare di costruire un quadro di riferimento normativo più organico possibile, almeno a livello regionale. Ciò innanzitutto per di riconoscere il ruolo fondamentale svolto dalle realtà no profit, in particolare dalle associazioni di volontariato, nella costruzione della coesione sociale.

L'obiettivo - prosegue l'esponente del Pdl - è dunque quello di realizzare un sistema che consenta a tutte le realtà no profit di sentirsi sostenute dalla Regione e dagli enti territoriali, anche se necessariamente si avranno situazioni diversificate per tipologia (in primis le associazioni di volontariato, di promozione sociale e quelle familiari). Occorre garantire sostegni economici come il fondo di rotazione a favore delle organizzazioni di volontariato.

Altro punto importante, per Camber, è creare uno strumento che consenta da un lato alle associazioni di proporre e attuare momenti di formazione e, dall'altro, di organizzare iniziative di alta formazione per dirigenti e operatori, la cosiddetta "scuola del no profit".

Se la proposta sarà approvata - conclude Camber - il no profit regionale avrà finalmente a disposizione un quadro normativo unitario.