PD: Menis, ripristinare cure per malati sclerosi multipla
(ACON) Trieste, 13 giu - COM/MPB - Un nuovo appello delle
associazioni di malati di sclerosi multipla ci richiama
all'urgenza di intervenire a tutela dei loro diritti.
A dirlo è il consigliere del PD Paolo Menis, che fa sapere di
aver presentato in merito una interrogazione ricordando che la
questione ruota attorno alla circolare n. 1685 del ministero
della Salute, che con essa ha trasmesso alle Aziende sanitarie di
tutto il Paese il parere del Consiglio superiore di sanità in
materia di insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) e
sclerosi multipla (SM). Secondo tale documento la CCSVI non
andrebbe, di fatto, riconosciuta come una patologia e pertanto
non sarebbe operabile dal Servizio sanitario nazionale.
Un parere controverso, e comunque non vincolante per le Regioni,
in particolare non per il FVG che non fa parte del SSN -
sottolinea Menis - ma che ha prodotto l'immediato blocco dei
trattamenti presso le due Aziende ospedaliere universitarie di
Trieste e Udine, dove venivano effettuati in precedenza. Una
decisione probabilmente frettolosa, che ha provocato in molti
malati sconforto e smarrimento.
L'attuale situazione ha quindi provocato una preoccupante fuga di
malati verso altre strutture, spesso private e sprovviste delle
necessarie credenziali o addirittura all'estero, con costi - si
va in media dai 150 ai 300 euro per l'indagine diagnostica e dai
3.000 ai 6-7.000 euro per il trattamento chirurgico - che aprono
la strada a lucrose, quanto inaccettabili, speculazioni sulla
salute. Paradossalmente proprio quanto il Consiglio superiore
della sanità voleva scongiurare.
Per evitare tutto questo sarebbe sufficiente consentire
l'erogazione di queste prestazioni sotto la diretta
responsabilità del medico, cosa peraltro possibile ancora oggi in
molte altre regioni italiane.
Stupisce quindi la meticolosità della nostra Regione nel recepire
l'indicazione ministeriale, conclude il consigliere del Partito
Democratico che per questo ha, come già detto, presentato
un'interrogazione all'assessore Kosic per chiedere conto delle
ragioni di questa scelta e di quali misure siano state adottate
per arginare le conseguenze.