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IV Comm: parere regolamento su legge costruzioni zona sismica

16.06.2011
13:14
(ACON) Trieste, 16 giu - RC - A seguito di una mattinata di audizioni con le categorie di settore, la IV Commissione consiliare, presieduta da Alessandro Colautti (Pdl), si è espressa sul regolamento disposto dalla Giunta regionale in merito alle norme per le costruzioni in zona sismica, ovvero la legge regionale n. 16 del 2009. Il documento ha trovato il favore dei gruppi di maggioranza e l'astensione di PD e SA-SEL, che confidano nella modifica di alcuni punti specifici del testo dopo le necessarie verifiche da parte dell'assessore Riccardo Riccardi.

Durante la discussione puntuale e costruttiva dei consiglieri che ha preceduto l'espressione del parere, tutte le forze politiche si sono trovate d'accordo sulla necessità di mettere mano quanto prima alla legge 16, pur dovendo restare entro i confini posti dai dettami nazionali. Priorità, però, è stata data all'approvazione del regolamento per non creare una situazione di stallo che danneggerebbe il territorio.

Tre le tipologie disciplinate: gli edifici di interesse strategico (ad esempio gli ospedali di eccellenza e le sedi del 118) e le opere la cui funzionalità, durante i terremoti, assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile (ad esempio le strade, i porti, le dighe); gli edifici e le opere che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso (ad esempio le scuole, le chiese, le discoteche, i tribunali o edifici il cui crollo causerebbe gravi danni al patrimonio storico); gli interventi di limitata importanza statica, ovvero che non hanno valenza e implicazioni urbanistiche.

Posto che tutte le opere strategiche e rilevanti devono essere sottoposte sempre al controllo dell'osservanza delle norme tecniche, gli interventi di limitata importanza, invece, grazie al nuovo regolamento potranno essere autorizzati con procedura semplificata.

In ogni caso, l'approvazione di questo Regolamento non consentirà di dare completa attuazione alla legge regionale 16 del 2009. Ciò perché ai Comuni, diversamente da quanto previsto dalla stessa legge, non sono ancora state trasferite le competenze relative alla vigilanza e al procedimento autorizzativo.

(immagini tv)