PD: Brandolin/Travanut, tavolo di crisi per Laguna Grado e Marano
(ACON) Trieste, 20 giu - COM/RC - Aprire un tavolo di crisi
sulla situazione economica della laguna di Grado e Marano,
realizzare il Piano di gestione delle risorse ittiche dell'Alto
Adriatico e prevedere uno specifico Piano della Laguna di Grado e
Marano Lagunare, avviare il programma di sviluppo
dell'acquacoltura, semplificare le operazioni di
"sdemanializzazione": queste le principali richieste del
documento presentato dai consiglieri del PD Giorgio Brandolin e
Mauro Travanut per dare una nuova marcia al settore pesca, in
questi mesi in crisi come non mai.
L'attività di pesca della laguna - fa sapere Brandolin - registra
una tale flessione delle catture e dunque dei ricavi che non solo
gli addetti sono costretti a lavorare meno ore sulla barca, ma
importanti cooperative di pescatori sono coinvolte da seri
problemi che mettono in discussione il futuro dei loro associati.
Ecco che per i due consiglieri del PD la prima azione da fare è
aprire il tavolo di crisi regionale, nonché concordare con le
Regioni adriatiche misure urgenti comuni da presentare al Governo
per portare all'Unione europea progetti da subito cantierabili.
In secondo luogo, si devono completare il Piano di gestione
SIC/ZPS IT3320037 della Laguna di Marano e Grado e il Piano di
gestione regionale della pesca e i suoi regolamenti, e
contemporaneamente realizzare il Piano di gestione delle risorse
ittiche dell'Alto Adriatico condiviso tra i vari sistemi di
pesca, utlizzando filiere competitive e partecipando ai mercati
transnazionali stabilendo procedure e rapporti di collaborazione
con Slovenia e Croazia.
In particolare, nell'ambito della programmazione regionale e del
Piano di governo del territorio, per Brandolin e Travanut si
dovrà prevedere uno specifico Piano della Laguna di Marano e
Grado in cui integrare le politiche ambientali, industriali,
della pesca, della nautica e della ricettività in modo da
considerare quell'area unitaria. Tre gli strumenti necessari: una
sintesi delle proposte di investimento private nei campi del
diportismo e dell'attrattività turistica, dispositivi di
"compensazione ambientale" sia naturalistici sia paesaggistici
che prevedano la riprogettazione del territorio nel suo
complesso, e tener conto delle capacità di sopportazione e della
sostenibilità data dalla somma degli interventi ipotizzati nella
Laguna.
Altra azione è quella dello sviluppo dell'acquacoltura attraverso
progetti specifici che favoriscano la ristrutturazione del
comparto, l'accrescimento delle competenze professionali sulla
base di progetti pilota, favorendo la ricapitalizzazione delle
imprese e delle cooperative di pescatori su progetti di crescita
e innovazione.
Infine, per i due esponenti di opposizione bisogna semplificare
le operazioni di "sdemanializzazione" di aree idonee e
riconosciute dai PRG per l'insediamento di attività produttive e
di supporto all'economia della nautica locale, come l'isola
Dossat a Marano Lagunare.