III Comm: audizione organizzzioni sindacali medicina generale
(ACON) Trieste, 21 giu - MPB - Un documento in dieci punti al
centro dell'audizione delle organizzazioni sindacali della
medicina generale convenzionata, ascoltate in audizione dalla III
Commissione - presidente Giorgio Venier Romano (UDC) - presente
l'assessore alla salute Vladimir Kosic.
I rappresentanti di FMMG, SNAMI, SMI e Intesa sindacale sono
stati sentiti in relazione allo stato di agitazione proclamato e
alle manifestazioni di protesta programmate per i mesi di giugno
e luglio, in base alle quali è previsto che il 30 giugno e l'1
luglio gli studi convenzionati per la medicina generale restino
chiusi in tutta la regione con interruzione del servizio di
continuità assistenziale.
Una decisione che non ha riscontri nel passato, hanno
sottolineato i sindacati spiegando i motivi, e che vedrà
l'agitazione continuare se non verranno trovate soluzioni.
Così hanno evidenziato i cambiamenti nei bisogni di salute della
popolazione del Friuli Venezia Giulia e i disagi della categoria.
Se il livello assistenziale ospedaliero è adeguatamente
strutturato e finanziato, non altrettanto lo è l'assistenza del
paziente cronico la cui gestione ricade nell'ambito
dell'organizzazione territoriale delle cure primarie. Negli
ultimi anni l'indice di ospedalizzazione si è ridotto
significativamente, si è di fronte a una riduzione dell'offerta
complessiva ospedaliera, tutto ciò si ripercuote negativamente
non solo sul percorso di salute del cittadini ma anche sulla
sostenibilità del sistema: di fronte alle criticità, il carico di
lavoro del medico di famiglia è incrementato di oltre il 60%. E i
medici di famiglia, già da tempo in affanno, denunciano il
rischio per la qualità delle prestazioni erogate e per la
motivazione ad assumere un ruolo di responsabilità e di
collaborazione all'interno del sistema welfare.
Da qui le dieci priorità indicate nel documento, nella logica di
garantire una migliore fruibilità dei servizi ai cittadini e di
sollevare il medico da atti prettamente
amministrativo-burocratici: l'assunzione dei collaboratori di
studio, lo sviluppo delle forme associative degli studi medici,
la modernizzazione del sistema informatico, la presa in carico
delle malattie croniche da parte di un servizio strutturato, un
servizio di continuità assistenziale adeguato (ex guardia
medica), un numero ottimale di pazienti per medico ( 1:1300),
omogeneità di investimenti per le varie fasce di età della
popolazione, l'istituzione di un comitato tecnico, la
qualificazione professionale, la tutela negli studi privati
convenzionati dell'esercizio della libera professione.
Kosic, richiamando la categoria ai codici di deontologia, ha
espresso rammarico per la proclamazione delle giornate di
sciopero e ha invitato a trovare una soluzione che sia a favore
di tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia e che garantisca
ai medici le azioni di base, in una logica di equità.
Cinque i punti caratterizzanti il nuovo accordo integrativo
regionale proposto dall'assessore: la Regione promuove per tutti
i medici di medicina generale le forme associative secondo le
modalità di "rete" o "gruppo" e il supporto da parte del
collaboratore di studio o di infermiere professionale; inoltre,
riconosce per questi istituti i compensi previsti dall'accordo
del contratto nazionale e, quali diritti acquisiti, anche i
maggiori compensi per i contratti già; un 1% al singolo medico è
riconosciuto per mancato accordo e viene riassorbito all'atto
dell'attivazione dei due istituti.
Questo è un impegno che espone la Regione a una maggiore spesa di
5 milioni di euro che - ha spiegato Kosic - potrà essere
compensata grazie all'accordo sottoscritto con la parte della
sanità rappresentata dalle farmacie, che consente delle economie.
Tuttavia l'assessore ha anche indicato la disponibilità a
proseguire pure il prossimo anno su questa strada di impegno per
riuscire a dare un po' di più a tutti.
Una proposta giudicata un passo avanti da parte del sindacato
nell'ottica di dare un servizio qualificato per i pazienti e i
cittadini, e l'invito finale del presidente Venier Romano a
sviluppare la riflessione sui nuovi punti emersi nell'intervallo
di tempo che separa dalla data indicata per lo sciopero.
(immagini tv)