III Comm:audizione sindacati su situazione gestionale sanità
(ACON) Trieste, 21 giu - MPB - La situazione gestionale della
sanità e dell'assistenza regionale al centro dell'audizione
svolta dalla III Commissione, presieduta da Giorgio Venier Romano
(UDC) e presente l'assessore Vladimir Kosic - con le segreterie
regionali di Cgil e Uil confederali e di categoria (funzione
pubblica) che hanno espresso un giudizio molto preoccupato sulle
scelte operate dalla Giunta e dalla maggioranza in questi campi.
Le critiche avanzate sono state sia di metodo, relativamente alla
mancanza di dialogo, sia di merito relativamente alla diminuzione
delle risorse al sistema, che non tenie conto dell'inflazione, e
all'esternalizzazione dei servizi che vede le
strutture private usate per risolvere le liste di attesa.
La diminuzione di risorse sta determinando un aumento della
carenza di personale infermieristico e di altre importanti figure
professionali, un incremento dei carichi di lavoro e un
abbassamento del livello di risposta ai bisogni di prevenzione,
cura e assistenza a favore dei cittadini. Nel 2010 - è la
denuncia dei sindacati - si è registrata una perdita di quasi 500
unità e questo trend continua nel 2011. Resta inoltre irrisolto
il nodo del potenziamento dell'offerta formativa delle lauree
infermieristiche delle università di Udine e Trieste. Il sistema
decisionale, poi, oltre ad aver ridotto le competenze dei sindaci
ha limitato quelle delle aziende sanitarie in materia di
politiche del personale e gestione dell'organizzazione aziendale.
Sbagliato per il sindacato anche il recente orientamento
regionale di tagliare le strutture semplici e complesse riguardo
alla dirigenza delle professioni sanitarie in contraddizione con
il sistema legislativo regionale e nazionale. Perciò - hanno
affermato - riteniamo necessario un cambiamento delle scelte
operate dalla Regione per evitare lo smantellamento di un
sistema sanitario e assistenziale che ha garantito elevati
livelli di risposta ai bisogni dei cittadini. E, al proposito, le
osservazioni dei sindacati hanno toccato anche gli aspetti
relativi ai centri diurni e alle case di riposo. E la
qualificazione professionale degli operatori che vi lavorano. Più
della metà - hanno sottolineato - non ha la qualifica richiesta e
non potrebbe operare. Nonostante ciò sono stati varati solo due
corsi, mentre le strutture continuano ad assumere persone senza
titolo.
Dopo le richieste di chiarimento dei consiglieri Sergio Lupieri,
Franco Codega e Paolo Menis del Partito Democratico, di Piero
Colussi (Citt-Libertà Civica), Roberto Antonaz (SA-PRC) e Stefano
Pustetto (SA-SEL) l'intervento dell'assessore Kosic.
Disponibilità al dialogo è stata data fin dall'inizio, ha
risposto Kosic ricordando che questo è il primo anno in cui le
linee di gestione sono discusse in III Commissione. Quanto al
personale in un confronto dal 2007 al 2010, esso è aumentato. E'
calato quello amministrativo ed è aumentato quello
infermieristico professionale. I posti lasciati da chi è andato
in quiescenza possono essere ricoperti anche modificando
numericamente le qualifiche. Se mancano infermieri è anche perchè
la formazione da parte degli atenei non copre il fabbisogno.
Quanto alla spesa sociale in Friuli Venezia Giulia è andata
aumentando, e si è passati dai 17 milioni di euro del 2007 ai 29
del 2011. Siamo la regione che ha il minor tasso di sanità
privata al suo interno e anche il percorso di riqualificazione
del personale sta procedendo. Per quanto riguarda la formazione
degli operatori sociosanitari ogni anno si tengono 10 corsi per
25 posti. E sulla riqualificazione di coloro che già lavorano
senza formazione si sta intervenendo perchè acquisiscano le
competenze minime o si qualifichino come operatori sanitari.