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Pens: Ferone, un piano globale contro vecchie e nuove povertà

21.06.2011
17:19
(ACON) Trieste, 21 giu - COM/MPB - La Giunta Regionale dovrebbe varare proprio un piano globale di contrasto alla vecchia e nuova povertà trattando i problemi sociali come la vera emergenza del Friuli Venezia Giulia.

E la posizione del consigliere regionale del Partito Pensionati Luigi Ferone che in una nota fa riferimento ai dati Istat che individuano in 43mila le famiglie del Friuli Venezia Giulia che sono sulla soglia di povertà, per un totale di 96mila persone, e che evidenzia come questo meriti l'attenzione delle Istituzioni, ed in primo luogo della Regione.

Non è solo una larga fetta di pensionati a vivere situazioni di difficoltà economica ma anche tanti lavoratori che hanno perso, in molti casi, il lavoro e con esso l'unico sostegno economico della famiglia. Certo, la Regione Friuli Venezia Giulia ha mostrato attenzione verso i problemi della famiglia, della povertà in genere e della crisi economica nel suo complesso.

L'incremento della Social Card da parte della Regione, con 60euro mensili, i 100 euro che saranno erogati nelle prossime settimane ai pensionati al minimo e sociali e altri 100 euro che saranno destinati con la manovra di assestamento di bilancio, sempre a queste categorie, sono un significativo segnale di attenzione - rimarca Ferone - ma certamente non bastano a risolvere veramente i problemi di tanti cittadini che si trovano in situazione di difficoltà. Per i pensionati è necessario aumentare veramente le pensioni, tutte le pensioni, ferme oramai da 20anni.

Andrebbero rimpinguate le risorse destinate alla Carta Famiglia, e accentuate le politiche di sostegno proprio verso i pensionati, come la cancellazione dell'Irpef regionale - sottolinea ancora il rappresentante del Partito Pensionati - che sarebbe un forte segnale di attenzione verso questa categoria, capace di dare sollievo economico ai pensionati e, al tempo stesso, rivitalizzare l'economia regionale. Sono proprio i pensionati e i lavoratori monoreddito o quelli che il lavoro lo hanno perso e non riescono più a trovarlo, ed i tanti giovani che non riescono ad entrare nel mondo del lavoro, gli anelli deboli della nostra società regionale.

Quando le persone non riescono più a pagare le bollette a fine mese e devono rinunciare a far proseguire gli studi ai figli e quando appare evidente che le rinunce e l'impoverimento della qualità della vita riguardano la stragrande maggioranza dei cittadini della regione occorre affrontare il problema con un piano globale trattando i problemi sociali come la vera emergenza del Friuli Venezia Giulia.