News


II Comm: audizione Fincantieri e stabilimento di Monfalcone

21.06.2011
18:54
(ACON) Trieste, 21 giu - RC - La nostra politica non è quella di licenziare, noi siamo per la salvaguardia dei posti di lavoro, ma il futuro non è roseo, non sappiamo cosa accadrà nei prossimi anni. Oggi possiamo dire che i nostri dipendenti sono i più pagati del settore e che abbiamo in portafoglio 4 navi (più un'opzione per una quinta), per 3 miliardi di euro, che ci mettono in sicurezza sino al 2015, poi confidiamo che il mercato riprenda, un mercato che ancora sconta la crisi dell'economia reale.

E' venuto a dire questo, alla II Commissione consiliare, l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, chiamato dal presidente Federico Razzini (LN) a esporre i riflessi occupazionali del Piano di ristrutturazione della società sullo stabilimento di Monfalcone, lì dove il colosso della cantieristica navale produce il 30% del suo volume di affari.

La cantieristica mondiale - ha proseguito quindi l'AD - ha perso il 49% degli ordini nel 2008, il 64% nel 2009 e il futuro prevede ulteriori cali; in tutta Europa attualmente c'è la costruzione di un solo traghetto. E' questa la cruda realtà di cui ha parlato Bono ai consiglieri, ma anche al presidente Renzo Tondo e all'assessore Federica Seganti.

Dagli anni '90 a oggi, Monfalcone ha prodotto 29 navi da crociera su 59 totali realizzate da Fincantieri, i nostri prodotti di nicchia. Il costo di approvvigionamento è del 2%, più alto dei cantieri ad esempio della Germania, realtà con cui Fincantieri si rapporta. Non siamo un'impresa assistita, perciò stiamo in piedi con le nostre forze. Sono 1.740 le persone assunte a Monfalcone, l'indotto con le sue 500 e più aziende tra piccole e medie ne coinvolge 10.600 spalmate un po' in tutto il Friuli Venezia Giulia.

E la nostra forza è proprio l'indotto, paradossalmente molto più dei nostri dipendenti - ha detto Bono. L'innovazione e la ricerca sono fondamentali. La Regione può indirizzare le sue PMI in questo senso attraverso il Distretto della nave. Da parte nostra, abbiamo stipulato un sistema di sconti con le banche inerente le fatture che eventualmente non dovessimo saldare alle ditte nei tempi stabiliti.

Il futuro va costruito con passione, il lavoro non è un diritto ma responsabilità, su questo devono contribuire anche le istituzioni locali - così ancora l'AD. Stiamo mettendo in piedi un progetto che riguarda l'off-shore; cerchiamo di vedere se c'è la possibilità di unirci perché oggi la realtà è fatta di tanti piccoli imprenditori sparpagliati e oggi sparpagliati non si vince.

Grazie all'innovazione e alla rete dell'indotto siamo riusciti a mantenerci vivi scegliendo la politica di nicchia delle navi da crociera - ha aggiunto il presidente di Fincantieri, Corrado Antonini. Un filone da seguire prima degli altri è quello delle navi "verdi", ovvero le leggi che impongono l'abbattimento dell'inquinamento.

A dirsi costantemente aggiornato sulla situazione è stato il presidente Tondo, che ha riconosciuto gli sforzi della dirigenza della società per far fronte alla riduzione drastica degli ordini. Siamo qui per dimostrare la massima disponibilità della Regione - ha assicurato -, consapevoli dell'importanza di Fincantieri. L'assessore Seganti, invece, ha reso noto il coordinamento con l'omologo della Regione Marche per le questioni correlate tra Monfalcone e lo stabilimento di Ancona.

Rispondendo ai vari consiglieri, i due dirigenti hanno quindi ribadito che sono stati tra i primi a sollecitare a livello europeo la rottamazione delle navi con più di 20 anni, ma che a oggi non sono stati ascoltati; che non sono contrari a fare i traghetti, ma per Fincantieri sono vantaggiosi solo quelli di grandi dimensioni; chi non ha scelto la politica della nicchia di mercato oggi è fallito; le "autostrade del mare" sono già una realtà, non sono la soluzione per il futuro; in tutta la Francia c'è un cantiere navale solo, in Italia sei: tenerli aperti non è semplice.

(immagini tv)