II Comm: audizione Fincantieri e stabilimento di Monfalcone
(ACON) Trieste, 21 giu - RC - La nostra politica non è quella
di licenziare, noi siamo per la salvaguardia dei posti di lavoro,
ma il futuro non è roseo, non sappiamo cosa accadrà nei prossimi
anni. Oggi possiamo dire che i nostri dipendenti sono i più
pagati del settore e che abbiamo in portafoglio 4 navi (più
un'opzione per una quinta), per 3 miliardi di euro, che ci
mettono in sicurezza sino al 2015, poi confidiamo che il mercato
riprenda, un mercato che ancora sconta la crisi dell'economia
reale.
E' venuto a dire questo, alla II Commissione consiliare,
l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, chiamato
dal presidente Federico Razzini (LN) a esporre i riflessi
occupazionali del Piano di ristrutturazione della società sullo
stabilimento di Monfalcone, lì dove il colosso della
cantieristica navale produce il 30% del suo volume di affari.
La cantieristica mondiale - ha proseguito quindi l'AD - ha perso
il 49% degli ordini nel 2008, il 64% nel 2009 e il futuro prevede
ulteriori cali; in tutta Europa attualmente c'è la costruzione di
un solo traghetto. E' questa la cruda realtà di cui ha parlato
Bono ai consiglieri, ma anche al presidente Renzo Tondo e
all'assessore Federica Seganti.
Dagli anni '90 a oggi, Monfalcone ha prodotto 29 navi da crociera
su 59 totali realizzate da Fincantieri, i nostri prodotti di
nicchia. Il costo di approvvigionamento è del 2%, più alto dei
cantieri ad esempio della Germania, realtà con cui Fincantieri si
rapporta. Non siamo un'impresa assistita, perciò stiamo in piedi
con le nostre forze. Sono 1.740 le persone assunte a Monfalcone,
l'indotto con le sue 500 e più aziende tra piccole e medie ne
coinvolge 10.600 spalmate un po' in tutto il Friuli Venezia
Giulia.
E la nostra forza è proprio l'indotto, paradossalmente molto più
dei nostri dipendenti - ha detto Bono. L'innovazione e la ricerca
sono fondamentali. La Regione può indirizzare le sue PMI in
questo senso attraverso il Distretto della nave. Da parte nostra,
abbiamo stipulato un sistema di sconti con le banche inerente le
fatture che eventualmente non dovessimo saldare alle ditte nei
tempi stabiliti.
Il futuro va costruito con passione, il lavoro non è un diritto
ma responsabilità, su questo devono contribuire anche le
istituzioni locali - così ancora l'AD. Stiamo mettendo in piedi
un progetto che riguarda l'off-shore; cerchiamo di vedere se c'è
la possibilità di unirci perché oggi la realtà è fatta di tanti
piccoli imprenditori sparpagliati e oggi sparpagliati non si
vince.
Grazie all'innovazione e alla rete dell'indotto siamo riusciti a
mantenerci vivi scegliendo la politica di nicchia delle navi da
crociera - ha aggiunto il presidente di Fincantieri, Corrado
Antonini. Un filone da seguire prima degli altri è quello delle
navi "verdi", ovvero le leggi che impongono l'abbattimento
dell'inquinamento.
A dirsi costantemente aggiornato sulla situazione è stato il
presidente Tondo, che ha riconosciuto gli sforzi della dirigenza
della società per far fronte alla riduzione drastica degli
ordini. Siamo qui per dimostrare la massima disponibilità della
Regione - ha assicurato -, consapevoli dell'importanza di
Fincantieri. L'assessore Seganti, invece, ha reso noto il
coordinamento con l'omologo della Regione Marche per le questioni
correlate tra Monfalcone e lo stabilimento di Ancona.
Rispondendo ai vari consiglieri, i due dirigenti hanno quindi
ribadito che sono stati tra i primi a sollecitare a livello
europeo la rottamazione delle navi con più di 20 anni, ma che a
oggi non sono stati ascoltati; che non sono contrari a fare i
traghetti, ma per Fincantieri sono vantaggiosi solo quelli di
grandi dimensioni; chi non ha scelto la politica della nicchia di
mercato oggi è fallito; le "autostrade del mare" sono già una
realtà, non sono la soluzione per il futuro; in tutta la Francia
c'è un cantiere navale solo, in Italia sei: tenerli aperti non è
semplice.
(immagini tv)