III Comm: audizione con Associazione endometriosi FVG onlus
(ACON) Trieste, 22 giu - MPB - Audizione in III Commissione,
presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC), dell'Associazione
endometriosi Friuli Venezia Giulia onlus che dal 2000 in regione
sostiene le donne affette da questa diffusa ma poco conosciuta
patologia e si batte perché questa malattia sociale sia
diagnosticata precocemente e riconosciuta come cronica e
invalidante.
Interessanti e sconcertanti i dati illustrati dalla presidente
dell'Associazione, Sonia Manente, che ha sottolineato l'obiettivo
fondamentale, oltre a quello di promuovere conoscenza riguardo a
questa malattia: arrivare, cioè, ad avere una legge su diagnosi e
trattamento della patologia e per la tutela lavorativa delle
donne che ne sono affette, prevedendo esenzione dal ticket per
gli esami diagnostici e di controllo e per i farmaci.
Colpisce 1 donna su 7 (3 milioni di casi in Italia, con una spesa
sociale annua di 6 miliardi di euro, e pari a 125 milioni di euro
per farmaci a carico del servizio sanitario nazionale e 54
milioni per procedure chirurgiche; i casi in Europa sono 14
milioni) ma la diagnosi, per la complessità dei sintomi,
solitamente avviene tardivamente, passano anche 7-9 anni
dall'insorgenza.
L'endometriosi si caratterizza per la presenza di tessuto
endometriale (la mucosa che riveste l'utero) in sedi diverse
dalla cavità uterina (è stata registrata in zona pelvica ed
extrapelvica, persino nel polmone). Come la mucosa uterina,
questo tessuto risente degli stimoli ormonali steroidei e quindi
sanguina nel periodo mestruale. I sintomi vanno dai dolori
mestruali a quelli pelvici cronici, dalla nausea ai disturbi
intestinali, alla cefalea e a altri disturbi di difficile
correlazione, compresa la sterilità. Si può manifestare con
focolai circoscritti o estesi e le terapie possono essere
farmacologiche e chirurgiche, ma non sono risolutive. Pur essendo
una patologia benigna, può essere quanto mai invasiva e, specie
per la persistenza del dolore, incide sugli aspetti lavorativi,
procreativi, di coppia e di relazione interpersonale della vita
delle donne che ne sono colpite.
Per una diagnosi precoce è importante la sensibilizzazione delle
donne fin dalla più giovane età, ma anche la formazione dei
medici, in primis quelli di base, e gli specialisti ginecologi,
urologi, chirurghi, radiologi, fisiatri, sovente impreparati a
cogliere i sintomi, come hanno evidenziato Rosanna Filiputti,
medico e componente la Commissione pari opportunità di Udine, e
Gabriella Vaglieri, medico di base di Trieste che hanno chiesto
la creazione di centri di eccellenza che offrano adeguata
esperienza chirurgica laparoscopica e tecniche di procreazione
assistita.
Una corretta gestione della patologia può aiutare le pazienti e
per questo l'argomento endometriosi dovrebbe essere inserito in
programmi di aggiornamento rivolti ai medici e al personale
sanitario, hanno aggiunto ricordando che per risolvere i problemi
di salute, vita sociale e di relazione delle domne affette da
endometriosi servono politiche di welfare.
L'Associazione chiede inoltre la creazione di un registro per
stimare e monitorare la realtà, un protocollo
diagnostico-operativo per un percorso condiviso e uniforme
nell'approccio alla cura, convegni e momenti informativi e
formativi dedicati esplicitamente all'argomento endometriosi
rivolti sia alla popolazione che ai medici, e più in generale il
sostegno ai progetti che il sodalizio sta portando avanti.
Interesse è stato manifestato dai consiglieri. In particolare
Massimo Blasoni (Pdl) e Sergio Lupieri (PD) hanno espresso
l'impegno a presentare proposte di legge (come già hanno fatto
Emilia Romagna, Lazio e Campania) che diano risposte a questa
significativa componente della popolazione, mentre chiarimenti e
approfondimenti sono stati chiesti anche dai consiglieri
Annamaria Menosso (PD) e Stefano Pustetto (SA-SEL) che hanno
ribadito l'importanza che la Regione si faccia carico delle
istanze avanzate.
(immagini tv)