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III Comm: audizione con Associazione endometriosi FVG onlus

22.06.2011
15:52
(ACON) Trieste, 22 giu - MPB - Audizione in III Commissione, presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC), dell'Associazione endometriosi Friuli Venezia Giulia onlus che dal 2000 in regione sostiene le donne affette da questa diffusa ma poco conosciuta patologia e si batte perché questa malattia sociale sia diagnosticata precocemente e riconosciuta come cronica e invalidante.

Interessanti e sconcertanti i dati illustrati dalla presidente dell'Associazione, Sonia Manente, che ha sottolineato l'obiettivo fondamentale, oltre a quello di promuovere conoscenza riguardo a questa malattia: arrivare, cioè, ad avere una legge su diagnosi e trattamento della patologia e per la tutela lavorativa delle donne che ne sono affette, prevedendo esenzione dal ticket per gli esami diagnostici e di controllo e per i farmaci.

Colpisce 1 donna su 7 (3 milioni di casi in Italia, con una spesa sociale annua di 6 miliardi di euro, e pari a 125 milioni di euro per farmaci a carico del servizio sanitario nazionale e 54 milioni per procedure chirurgiche; i casi in Europa sono 14 milioni) ma la diagnosi, per la complessità dei sintomi, solitamente avviene tardivamente, passano anche 7-9 anni dall'insorgenza.

L'endometriosi si caratterizza per la presenza di tessuto endometriale (la mucosa che riveste l'utero) in sedi diverse dalla cavità uterina (è stata registrata in zona pelvica ed extrapelvica, persino nel polmone). Come la mucosa uterina, questo tessuto risente degli stimoli ormonali steroidei e quindi sanguina nel periodo mestruale. I sintomi vanno dai dolori mestruali a quelli pelvici cronici, dalla nausea ai disturbi intestinali, alla cefalea e a altri disturbi di difficile correlazione, compresa la sterilità. Si può manifestare con focolai circoscritti o estesi e le terapie possono essere farmacologiche e chirurgiche, ma non sono risolutive. Pur essendo una patologia benigna, può essere quanto mai invasiva e, specie per la persistenza del dolore, incide sugli aspetti lavorativi, procreativi, di coppia e di relazione interpersonale della vita delle donne che ne sono colpite.

Per una diagnosi precoce è importante la sensibilizzazione delle donne fin dalla più giovane età, ma anche la formazione dei medici, in primis quelli di base, e gli specialisti ginecologi, urologi, chirurghi, radiologi, fisiatri, sovente impreparati a cogliere i sintomi, come hanno evidenziato Rosanna Filiputti, medico e componente la Commissione pari opportunità di Udine, e Gabriella Vaglieri, medico di base di Trieste che hanno chiesto la creazione di centri di eccellenza che offrano adeguata esperienza chirurgica laparoscopica e tecniche di procreazione assistita.

Una corretta gestione della patologia può aiutare le pazienti e per questo l'argomento endometriosi dovrebbe essere inserito in programmi di aggiornamento rivolti ai medici e al personale sanitario, hanno aggiunto ricordando che per risolvere i problemi di salute, vita sociale e di relazione delle domne affette da endometriosi servono politiche di welfare.

L'Associazione chiede inoltre la creazione di un registro per stimare e monitorare la realtà, un protocollo diagnostico-operativo per un percorso condiviso e uniforme nell'approccio alla cura, convegni e momenti informativi e formativi dedicati esplicitamente all'argomento endometriosi rivolti sia alla popolazione che ai medici, e più in generale il sostegno ai progetti che il sodalizio sta portando avanti.

Interesse è stato manifestato dai consiglieri. In particolare Massimo Blasoni (Pdl) e Sergio Lupieri (PD) hanno espresso l'impegno a presentare proposte di legge (come già hanno fatto Emilia Romagna, Lazio e Campania) che diano risposte a questa significativa componente della popolazione, mentre chiarimenti e approfondimenti sono stati chiesti anche dai consiglieri Annamaria Menosso (PD) e Stefano Pustetto (SA-SEL) che hanno ribadito l'importanza che la Regione si faccia carico delle istanze avanzate.

(immagini tv)