Pdl: Marini, lo sciopero dei medici di famiglia va evitato
(ACON) Trieste, 22 giu - COM/MPB - "I due giorni di sciopero
dei medici di famiglia già fissati per il 30 giugno e il 1
luglio, e gli altri 8 già programmati con la minaccia di
proseguire questa agitazione a oltranza, rappresentano un costo
sociale che i cittadini del Friuli Venezia Giulia non possono
assolutamente sopportare".
Ad affermarlo è il consigliere regionale del Pdl Bruno Marini che
commenta così l'annunciato sciopero dei medici di famiglia
regionali.
"L'audizione dei sindacati dei medici di famiglia e
dell'assessore Kosic, svoltasi ieri in III Commissione - dichiara
Marini - ha evidenziato una situazione grave e una divaricazione
di posizioni tra sindacati e assessore sicuramente rilevante, ma
non tale da giustificare una vera e propria emergenza sociale e
sanitaria che porterebbe all'astensione dal lavoro dei medici di
famiglia per tempi così lunghi".
"Nelle audizioni in Commissione i medici di famiglia hanno
rappresentato esigenze certamente reali, soprattutto per liberi
professionisti sui generis, in quanto convenzionati con il
sistema sanitario regionale. Quella del collaboratore di studio,
che, almeno ieri, è sembrata la goccia che ha fatto traboccare il
vaso della protesta, è un'esigenza concreta e del tutto
legittima. Non è possibile, infatti, che i medici di famiglia
siano oberati da un lavoro prettamente burocratico o
amministrativo per gran parte del loro tempo, che viene così
sottratto alle prestazioni propriamente sanitarie".
"D'altronde - prosegue l'esponente del Pdl - va capita anche la
posizione dell'assessore Kosic, attenta al contenimento della
spesa in un momento di indubbia, grave crisi economica. Lo stesso
assessore, però, oggettivamente, uno sforzo l'ha fatto,
promettendo uno stanziamento di 5 milioni di Euro per questa
esigenza dei medici di famiglia. Qualora questi 5 milioni di Euro
fossero insufficienti, la cifra potrebbe anche essere
implementata, attingendo eventualmente ai fondi dell'assestamento
di bilancio".
"A un ulteriore sforzo da parte della Regione, dovrebbe, quindi,
seguire un'apertura anche dei medici di famiglia, la cui piena
legittimità delle richieste - conclude Marini - deve fare i conti
con una situazione di bilancio che non può permettersi di vedere
aumentare il debito, come ai tempi di Illy".