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Pdl: Marini, lo sciopero dei medici di famiglia va evitato

22.06.2011
16:56
(ACON) Trieste, 22 giu - COM/MPB - "I due giorni di sciopero dei medici di famiglia già fissati per il 30 giugno e il 1 luglio, e gli altri 8 già programmati con la minaccia di proseguire questa agitazione a oltranza, rappresentano un costo sociale che i cittadini del Friuli Venezia Giulia non possono assolutamente sopportare".

Ad affermarlo è il consigliere regionale del Pdl Bruno Marini che commenta così l'annunciato sciopero dei medici di famiglia regionali.

"L'audizione dei sindacati dei medici di famiglia e dell'assessore Kosic, svoltasi ieri in III Commissione - dichiara Marini - ha evidenziato una situazione grave e una divaricazione di posizioni tra sindacati e assessore sicuramente rilevante, ma non tale da giustificare una vera e propria emergenza sociale e sanitaria che porterebbe all'astensione dal lavoro dei medici di famiglia per tempi così lunghi".

"Nelle audizioni in Commissione i medici di famiglia hanno rappresentato esigenze certamente reali, soprattutto per liberi professionisti sui generis, in quanto convenzionati con il sistema sanitario regionale. Quella del collaboratore di studio, che, almeno ieri, è sembrata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della protesta, è un'esigenza concreta e del tutto legittima. Non è possibile, infatti, che i medici di famiglia siano oberati da un lavoro prettamente burocratico o amministrativo per gran parte del loro tempo, che viene così sottratto alle prestazioni propriamente sanitarie".

"D'altronde - prosegue l'esponente del Pdl - va capita anche la posizione dell'assessore Kosic, attenta al contenimento della spesa in un momento di indubbia, grave crisi economica. Lo stesso assessore, però, oggettivamente, uno sforzo l'ha fatto, promettendo uno stanziamento di 5 milioni di Euro per questa esigenza dei medici di famiglia. Qualora questi 5 milioni di Euro fossero insufficienti, la cifra potrebbe anche essere implementata, attingendo eventualmente ai fondi dell'assestamento di bilancio".

"A un ulteriore sforzo da parte della Regione, dovrebbe, quindi, seguire un'apertura anche dei medici di famiglia, la cui piena legittimità delle richieste - conclude Marini - deve fare i conti con una situazione di bilancio che non può permettersi di vedere aumentare il debito, come ai tempi di Illy".