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Citt: Colussi, nessuna novità incisiva nel ddl su Insiel

22.06.2011
18:02
(ACON) Trieste, 22 giu - COM/RC - Il disegno di legge sul sistema informativo integrato del Friuli Venezia Giulia appena approvato dalla I Commisisone consiliare, per Piero Colussi (Citt) è stato preceduto da dichiarazioni esagerate in quanto a suo dire non contiene alcuna traccia della rivoluzione promessa.

Eravamo buoni profeti, dunque - scrive il consigliere -, ad attendere con grande scetticismo questo testo. Era evidente infatti che, al di là di una serie di dichiarazioni di principio condivisibili, le vere criticità del sistema informativo regionale, criticità che si condensano nel deficitario rapporto tra la società in house informatica Insiel SpA e il socio unico Regione, non potevano essere risolte attraverso lo strumento normativo. Attività di vigilanza, esercizio del controllo analogo, possibilità di allargare la compagine societaria di Insiel agli enti locali e agli enti del servizio sanitario regionale: questi gli elementi contenuti nella parte di articolato dedicata a Insiel, ma tutto ciò è già possibile o già in atto, a partire dalla conferma della natura di SpA dell'azienda.

Forse - è la riflessione di Colussi - l'unica novità sta nel sostituire l'accordo quadro, che attualmente regola il rapporto tra Regione e Insiel, con un "disciplinare di servizio" che meglio dovrebbe armonizzarsi al sistema di controllo analogo che la Regione esercita sull'azienda. In ogni caso, il vero problema sono le performances di Insiel e crediamo che le colpe vadano equamente divise tra management dell'azienda e Regione. D'altro canto a parlare sono i fatti: il piano di investimenti proposto dall'azienda in sede di approvazione dell'ultimo bilancio è stato sostanzialmente bocciato dalla Regione, che non ha approvato la richiesta di destinarvi gli utili aziendali.

Vista la limitata portata del provvedimento - ha concluso l'esponente dei Cittadini - è incomprensibile il rifiuto posto alla richiesta dell'opposizione di convocare delle audizioni. Perché tanta fretta di portare in Aula il provvedimento?