I Comm: audizione ass. Savino e Friulia su gestione crisi Fadalti
(ACON) Trieste, 23 giu - RC - La Fadalti di Sacile, impresa
storica del settore edilizio e in particolare della
termoidraulica, è in amministrazione straordinaria da febbraio
scorso, dopo la messa in liquidazione volontaria di ottobre 2010
decisa dai soci. La finanziaria Friulia (dove la Regione è
presente con l'80% delle azioni) è intervenuta più volte in aiuto
di Fadalti.
E' una questione che risale al 2003 - ha reso noto l'assessore al
Patrimonio, Sandra Savino, chiamata a relazionare sulle modalità
che hanno determinato l'intervento di Friulia, appunto, nella
società pordenonese. Con lei, presenti in I Commissione
consiliare presieduta da Gaetano Valenti (Pdl), anche il numero
uno del Consiglio di amministrazione di Friulia, Edi Snaidero, e
il suo direttore generale, Gianmarco Zanchetta, entrambi in
carica dal 20 dicembre 2010.
Fadalti è un marchio di qualità e ha garantino un livello
occupazionale di spessore - ha affermato la Savino facendo
persenti i 380 dipendenti di un tempo e i 150 a cui l'impresa dà
ancora un impiego. Sarebbe bene spegnere per un po' i riflettori
accesi inopportunamente su questa ditta - ha poi chiesto - e
lasciare che riparta lontana da tanti clamori.
Guardando alla storia, la partecipazione azionaria di Friulia
inizia con un paio di milioni di euro nel 2003 e altrettanti nel
2007. Nel 2009, la crisi generale non la risparmia e Friulia
interviene con altri 5 milioni. Si tratta di fondi garantiti
attraverso beni immobili della famiglia Fadalti. A questi, si
aggiungono diversi milioni stanziati da un pool bancario con
capofila Mediocredito, altra società a partecipazione regionale.
E' uno dei casi più delicati affrontati da Friulia, che è stata
sollecitata ad intervenire dagli imprenditori ma anche dalle
banche - ha affermato il presidente Snaidero. Garantisco che
abbiamo subito verificato la situazione semestrale della società
e così degli accantonamenti, e se da un punto di vista gestionale
c'erano problemi da evidenziare. Nel CdA che presiedo non arriva
alcuna pratica che non abbia un'istruttoria fatta seriamente o
per aziende senza piano industriale - ha aggiunto rassicurando i
consiglieri, per lo più preoccupati che l'intervento di Friulia
potesse essere stato rivolto a Fadalti senza che questa avesse un
business plan.
Quanto a Friulia, dal nuovo presidente una considerazione finale:
la SpA e le sue potenzialità non sono note a più del 75% delle
aziende della regione; si sta cercando di correre ai ripari.
Da parte di Stefano Pustetto (SA-SEL), Antonio Pedicini (Pdl) e
Ugo De Mattia (LN), è poi stato fatto presente che il Comitato di
controllo e valutazione di cui i tre consiglieri fanno parte ha
dato mandato agli stessi Pustetto e Pedicini di svolgere una
missione valutativa (che confidano diventi una indagine
conoscitiva) sui risultati della gestione di tipo dualistico che
Friulia ha avuto negli anni passati.
E' un tipo di gestione che si utilizza più in Germania che da noi
- ha già avuto modo di commentare Snaidero. Io personalmente
trovo migliore la gestione tradizionale, che permette un dialogo
tra noi, azionista di maggioranza e azionisti minori.
(immagini tv)