Idv, Corazza, presentata una mozione sul nucleare
(ACON) Trieste, 24 giu - COM/MPB - Una mozione, sottoscritta da
tutti i capigruppo del centrosinistra, primo firmatario
Alessandro Corazza (Idv), è stata depositata in Consiglio
regionale. Lo scopo - spiega Corazza in una nota - è far prendere
atto anche al presidente della Regione Tondo della volontà dei
cittadini del Friuli Venezia Giulia e rinunciare alla
partecipazione al raddoppio della centrale nucleare di Krsko
(Slovenia), situata a soli 130 chilometri dal confine.
"Un atto dovuto - dichiara Alessandro Corazza - soprattutto nei
confronti dei cittadini che hanno dato un chiaro messaggio
politico anche alla nostra amministrazione regionale: il nucleare
è pericoloso e antieconomico, quindi da evitare. Investire su di
esso, in un territorio che, anche se non è italiano, è ad un
passo dalla nostra Regione, significherebbe ignorare la volontà
della popolazione e le sua preoccupazione rispetto ai rischi
derivanti da tale tecnologia".
Come sottolineato dalla mozione, infatti, in Friuli Venezia
Giulia il 93,41% dei votanti si è espresso a favore
dell'abrogazione della norma sul nucleare. Nella mozione si
chiede inoltre alla Giunta regionale di impegnarsi assieme al
Governo nazionale a chiedere la dismissione e lo smantellamento
della centrale nucleare di Krsko nel più breve tempo possibile.
Tra i dispositivi della mozione - incentrati sui controlli da
effettuarsi circa il livello di sicurezza della centrale slovena
e gli accorgimenti da prendere in tal senso, compreso lo sviluppo
di un piano regionale di emergenza da attuarsi in caso di
incidente nucleare alla centrale di Krsko, dando a tutti i
cittadini le informazioni ed il materiale necessari per essere
pronti a reagire - c'è anche la richiesta di formulare un nuovo
Piano Energetico Regionale.
"I referendum - spiega Corazza - hanno segnato un punto storico
di svolta per quanto riguarda la politica energetica del nostro
Paese: serve quindi un nuovo piano regionale che si basi sullo
sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili fino al
raggiungimento del fabbisogno energetico regionale".