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CR: pdl cure palliative, relatore maggioranza Blasoni (2)

28.06.2011
12:15
(ACON) Trieste, 28 giu - RC - La legge n. 39 del 1999 - ha rammentato il relatore di maggioranza Massimo Blasoni (Pdl) all'Aula parlando della proposta di legge sulle cure palliative e la terapia del dolore - sancisce per la prima volta il diritto del cittadino a poter accedere alle cure palliative. La legge n. 38 del 2010 prevede che le Regioni presentino al ministero della Sanità i progetti degli hospice, ma anche le modalità con cui organizzare la rete assistenziale di cure palliative. Alle Regioni sono demandate anche la promozione di programmi di formazione del personale impegnato nell'assistenza e la diffusione delle informazioni sulle strutture dedicate alle cure palliative e alle altre attività di assistenza.

Di qui - ha aggiunto Blasoni - l'opportunità di una legge regionale per meglio definire la disciplina con riferimento alle peculiarità del Friuli Venezia Giulia. Oltre il 96% dei pazienti accolti in hospice presentano una patologia neoplastica; una rilevante percentuale decede in hospice e solo una parte viene rinviata in ospedale (3,1% nel 2009 e 4% nel 2010). L'80% dei malati terminali preferirebbe concludere la propria vita in casa, ricevendo lì le cure.

La proposta di legge in esame definisce l'hospice, pubblico e privato, in relazione alle modalità di accesso segnatamente ad appropriatezza e libertà di scelta; stabilisce che le cure palliative e la terapia del dolore sono obiettivi prioritari del Piano sanitario e sociosanitario regionale; prevede campagne d'informazione anche avendo riguardo ai farmaci; istituisce un coordinamento regionale che deve garantire uniformità di servizi e sinergia tra i vari operatori della rete, formata dai servizi domiciliari, ambulatoriali, ospedalieri e residenziali, RSA e case di riposo accreditate per le cure palliative.

I servizi residenziali dedicati a queste cure sono denominati hospice; l'offerta è garantita dall'Azienda per i servizi sanitari a livello distrettuale (o sovradistrettuale ove ritenuto più vantaggioso). In luogo della costituzione di una specifica SOS (Struttura operativa semplice), si è preferito fossero le ASS a garantire l'offerta. Tra i compiti della rete, il sostegno anche psicologico della famiglia nella fase di fine vita e nella fase immediatamente successiva al lutto.

Quanto previsto per le cure palliative pediatriche, a detta di Blasoni è generico e a suo dire necessita di un emendamento modificativo. Infine, non si dimenticano la tutela specifica per il malato in stato di inguaribilità o fine vita, e l'assistenza spirituale e religiosa per ogni malato.

Per la terapia del dolore, si ribadisce il diritto del cittadino ad accedere ai trattamenti necessari per risolvere o contenere il proprio dolore, ricevendo altresì informazioni esplicite sull'accesso al trattamento antalgico. Inoltre si delinea la rete regionale per questa terapia, che si fonda sulla integrazione tra le Aziende del Servizio sanitario regionale - ospedaliere e territoriali - con il coinvolgimento assistenziale del medico generale. E si prevede una pluralità di trattamenti in regime ambulatoriale, domiciliare, ospedaliero in RSA, in hospice e d'urgenza in strutture residenziali.

Da ultimo, Blasoni ha sottolineato il ruolo rilevante dato alla famiglia, sia come soggetto partecipe e consapevole dell'erogazione delle cure, sia come soggetto destinatario del sostegno nei momenti che precedono e seguono la fine vita.

(immagini tv)

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