CR: pdl cure palliative, relatore maggioranza Blasoni (2)
(ACON) Trieste, 28 giu - RC - La legge n. 39 del 1999 - ha
rammentato il relatore di maggioranza Massimo Blasoni (Pdl)
all'Aula parlando della proposta di legge sulle cure palliative e
la terapia del dolore - sancisce per la prima volta il diritto
del cittadino a poter accedere alle cure palliative. La legge n.
38 del 2010 prevede che le Regioni presentino al ministero della
Sanità i progetti degli hospice, ma anche le modalità con cui
organizzare la rete assistenziale di cure palliative. Alle
Regioni sono demandate anche la promozione di programmi di
formazione del personale impegnato nell'assistenza e la
diffusione delle informazioni sulle strutture dedicate alle cure
palliative e alle altre attività di assistenza.
Di qui - ha aggiunto Blasoni - l'opportunità di una legge
regionale per meglio definire la disciplina con riferimento alle
peculiarità del Friuli Venezia Giulia. Oltre il 96% dei pazienti
accolti in hospice presentano una patologia neoplastica; una
rilevante percentuale decede in hospice e solo una parte viene
rinviata in ospedale (3,1% nel 2009 e 4% nel 2010). L'80% dei
malati terminali preferirebbe concludere la propria vita in casa,
ricevendo lì le cure.
La proposta di legge in esame definisce l'hospice, pubblico e
privato, in relazione alle modalità di accesso segnatamente ad
appropriatezza e libertà di scelta; stabilisce che le cure
palliative e la terapia del dolore sono obiettivi prioritari del
Piano sanitario e sociosanitario regionale; prevede campagne
d'informazione anche avendo riguardo ai farmaci; istituisce un
coordinamento regionale che deve garantire uniformità di servizi
e sinergia tra i vari operatori della rete, formata dai servizi
domiciliari, ambulatoriali, ospedalieri e residenziali, RSA e
case di riposo accreditate per le cure palliative.
I servizi residenziali dedicati a queste cure sono denominati
hospice; l'offerta è garantita dall'Azienda per i servizi
sanitari a livello distrettuale (o sovradistrettuale ove ritenuto
più vantaggioso). In luogo della costituzione di una specifica
SOS (Struttura operativa semplice), si è preferito fossero le ASS
a garantire l'offerta. Tra i compiti della rete, il sostegno
anche psicologico della famiglia nella fase di fine vita e nella
fase immediatamente successiva al lutto.
Quanto previsto per le cure palliative pediatriche, a detta di
Blasoni è generico e a suo dire necessita di un emendamento
modificativo. Infine, non si dimenticano la tutela specifica per
il malato in stato di inguaribilità o fine vita, e l'assistenza
spirituale e religiosa per ogni malato.
Per la terapia del dolore, si ribadisce il diritto del cittadino
ad accedere ai trattamenti necessari per risolvere o contenere il
proprio dolore, ricevendo altresì informazioni esplicite
sull'accesso al trattamento antalgico. Inoltre si delinea la rete
regionale per questa terapia, che si fonda sulla integrazione tra
le Aziende del Servizio sanitario regionale - ospedaliere e
territoriali - con il coinvolgimento assistenziale del medico
generale. E si prevede una pluralità di trattamenti in regime
ambulatoriale, domiciliare, ospedaliero in RSA, in hospice e
d'urgenza in strutture residenziali.
Da ultimo, Blasoni ha sottolineato il ruolo rilevante dato alla
famiglia, sia come soggetto partecipe e consapevole
dell'erogazione delle cure, sia come soggetto destinatario del
sostegno nei momenti che precedono e seguono la fine vita.
(immagini tv)
(segue)