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CR: presidente Franz commemora Bernardo Dal Mas (7)

28.06.2011
15:23
(ACON) Trieste, 28 giu - MPB - In lavori pomeridiani dell'Aula sono stati aperti con la commemorazione da parte del presidente del Consiglio Maurizio Franz della figura di Bernardo Dal Mas, consigliere e assessore dalla prima legislatura al 1983, mancato lo scorso 10 giugno dopo breve malattia.

Franz, esprimendo alla moglie Carmela, ai figli Paolo, Maria Alberta, Carlo e al collega consigliere regionale Franco un segno d'affetto e le più sentite condoglianze del Consiglio e dell'intera comunità del Friuli Venezia Giulia, ha ripercorso le fasi salienti della sua vita.

Nato a Sacile nel giugno del 1922, dopo aver lavorato alle dipendenze delle Ferrovie dello Stato, e dopo essere stato eletto consigliere comunale di Pordenone tra le fila del Partito socialista e nominato Vice Sindaco, nel 1964 scelse la strada della politica e dell'amministrazione pubblica, venendo eletto consigliere regionale nella circoscrizione Pordenonese. Nel febbraio del 1966 divenne assessore al lavoro, assistenza sociale e artigianato, rimanendo in carica sino al giugno 1968.

Nella terza legislatura, dal 1973 al 1974 ricoprì invece la carica di assessore all'istruzione e alle attività culturali e dal 1974 al 1978 quella di assessore al lavoro, assistenza sociale, emigrazione, artigianato e cooperazione. Dal 1978 al 1983, quarta legislatura regionale, assunse la carica di vicepresidente del Consiglio regionale.

Erano gli anni del terremoto e delle leggi per la ricostruzione, e in quel periodo Bernardo Dal Mas, oltre a distinguersi per il personale impegno per il territorio e le genti terremotate del Pordenonese, fu il "padre" del tempo pieno nelle scuole del Friuli Venezia Giulia e di una serie di importanti norme sull'edilizia scolastica, alcune delle quali sono tutt'oggi in vigore, rappresentando la base normativa su cui poggiano diverse norme del settore.

Socialista, legato all'area autonomista, amico personale di Pietro Nenni, negli anni della scissione interna al PSI scelse la strada del Partito Social Democratico di Giuseppe Saragat, dopo una breve parentesi nel Partito Socialista Unitario.

Nella socialdemocrazia trovò quegli ideali, ma soprattutto quelle prospettive che riteneva più coerenti con il proprio modo di pensare, con una visione più moderna della società e maggiormente rispondente all'evoluzione che stava avvenendo non solo nella politica, ma anche nel Paese e nella nostra Regione.

Conclusa l'esperienza in Consiglio Regionale, dopo aver ricoperto per circa un anno la carica di segretario regionale del PSDI, abbandonò progressivamente la politica attiva, non rinunciando mai a seguirla sempre nel segno del vero riformismo democratico in cui credeva fermamente.

(segue)