PD: Brandolin, piano governo territorio, ritardi inaccettabili
(ACON) Trieste, 29 giu - COM/MPB - Il Piano di Governo del
territorio, che doveva essere una necessità urgente, è ancora al
palo, ma per l'assessore Riccardi va "tutto bene", si tratta solo
di "diverso metodo organizzativo".
Il consigliere regionale del PD Giorgio Brandolin giudica
insoddisfacente la risposta alla sua interrogazione sulla
questione della predisposizione del nuovo Pgt.
"Dopo aver abrogato nel 2008 la riforma avviata dalla Giunta
precedente di centrosinistra ed aver reintrodotto la vigenza del
vecchio PURG del 1978, il centrodestra, con l'assessore
all'urbanistica Seganti - fa notare Brandolin - aveva approvato
la LR 22/2009 sulle procedure per l'avvio della riforma della
pianificazione territoriale regionale, con la dichiarata
intenzione di procedere entro un paio di anni alla riforma del
settore, tanto che si era proceduto con un appalto per la
redazione dei documenti necessari.
"Sono trascorsi quasi due anni dalla annunciata riforma ma non si
vede ancora nessun risultato concreto. Nel frattempo - è la
ricostruzione che fa Brandolin - la Giunta regionale ha subito
un rimpasto e la Seganti ha ceduto le deleghe della
pianificazione e dell'urbanistica a Riccardi. La gara è stata
esperita con l'apertura delle buste offerta e condizioni, ma non
è dato sapere a che punto è giunta la valutazione della
commissione. Anzi, nel maggio del 2011 si è saputo che
l'indizione della gara non ha rispettato la tempistica prevista,
e che addirittura si è dato il via alla redazione di un nuovo
strumento urbanistico. Insomma, il caos.
"Non si tratta - avverte il consigliere - di un problema per gli
addetti ai lavori: mancando una programmazione generale
dell'utilizzo del territorio, ci sarà sempre il rischio che nelle
scelte fondamentali per la vita delle comunità, prevalgano
interessi del momento e imposizioni avventate calate dall'alto.
Facendo prevalere i piani di settore (ad esempio quello delle
attività estrattive o quello dei trasporti) al Piano di Governo
del Territorio, accadrà che per esempio la scelta se realizzare o
meno una strada non dipenderà da una scelta strategica per il
benessere collettivo generale, ma da esigenze miopi e
improvvisate che risponderanno a logiche territoriali o a
interessi locali.
"L'assessore Riccardi replica a questo affermando che il nuovo
Pgt era necessario perché 'lo sviluppo della comunità non poteva
trovare riferimento in una previsione formulata in tempi lontani'
e che, in considerazione e dell'ormai imminente approvazione del
Piano delle Infrastrutture e della Logistica, si svilupperanno 'i
documenti per il nuovo Pgt in tempi compatibili con le esigenze',
lavoro che comprenderà 'l'intero arco temporale della
legislatura'. Per questo Riccardi non condivide né 'la
valutazione di fallimento della politica di governo', né 'la
sussistenza di visioni contrapposte nella medesima giunta', in
quanto 'diverso è solo il metodo organizzativo'.
"E' evidente che ci troviamo di fronte a due visioni contrapposte
della medesima Giunta, in cui quella di Riccardi cancella quella
precedente della Seganti e fa ripartire quasi da zero l'iter
della riforma, salvo dichiarare che per la predisposizione del
nuovo PGT verranno utilizzati tutti i documenti prodotti finora e
quindi anche il prezioso lavoro della giunta precedente", è la
conclusione di Brandolin.