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Pens: Ferone, finanziaria, Tondo tuteli pensionati FVG

29.06.2011
17:04
(ACON) , 29 giu - COM/MPB - In merito alla manovra finanziaria del Governo nazionale il consigliere del Partito Pensionati Luigi Ferone ha inviato al presidente della Regione Renzo Tondo una nota con la quale sollecita a tutelare pensionati e lavoratori del Friuli Venezia Giulia.

Ecco quanto scrive Ferone: "Signor presidente, lei si è sempre dimostrato sensibile ai problemi dei pensionati, dei portatori di handicap e delle fasce deboli della nostra regione, di quei cittadini cioè che, più di altri, hanno bisogno di attenzione, considerazione e sostegno. In queste ore sta destando molta preoccupazione l'atteggiamento del Governo nazionale proprio nei confronti di questi cittadini che avrebbero bisogno di ben altre attenzioni. Ci si aspettava che il Governo, una volta tanto, abbassasse l'imposizione fiscale proprio nei confronti dei pensionati e dei lavoratori; così, almeno in questa fase, non è. Si colpiscono i soliti, quelli che hanno sempre pagato, sempre fatto il proprio dovere, cioè pensionati e lavoratori: troppo facile, veramente troppo facile, ma anche molto ingiusto e profondamente sbagliato. I pensionati sono già indignati per il trattamento che subiscono da 20anni, dai governi di destra e di sinistra, ed ora, in un momento di grande difficoltà, il Governo Berlusconi non trova di meglio che assestare un altro duro colpo alle già precarie condizioni di vita di pensionati e lavoratori. Se le misure contenute nella bozza di manovra del Governo dovessero essere confermate, al di là di chi, a livello governativo, ha vinto o ha perso, c'è chi perde di sicuro e sono le fasce sociali più deboli del Paese, in primo luogo i pensionati ed i lavoratori vicini alla pensione. Non è credibile che, invece di abbassare le tasse per i pensionati, li si colpisca assurdamente introducendo un ticket di 10 euro sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali, 25 euro per i "codici bianchi" del Pronto Soccorso, ed un ticket, nel 2014, per l'acquisto di medicinali da parte dei cittadini. I pensionati sono il cuore di questa manovra governativa tesa a "fare cassa" ma, stranamente, invece che colpire il grande capitale, la vasta area di evasione e abbassare le tasse a pensionati e lavoratori, si fa "macelleria sociale" proprio con queste categorie di cittadini più deboli che avrebbero bisogno di sostegno e non di essere pesantemente colpiti. Dall'aumento dell'età pensionabile per le donne fino a 65 anni, a partire dal gennaio 2012 e l'anticipo al 2014 per l'agganciamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita, si giunge a effettuare le prove generali per colpire le pensioni di reversibilità iniziando a ridurre quelle relative ai matrimoni badante e anziano, con una determinata differenza di età, come se anziano volesse significare "non consapevolezza": apparentemente una norma opportuna ma che, nei fatti, non risolve nulla e apre la strada per colpire proprio l'istituto della reversibilità che, di per sé, avrebbe bisogno sì di interventi, ma per garantire il 100% della pensione al coniuge superstite. Una misura questa che il Partito Pensionati non esita a definire demagogica, che non apporta alcun beneficio all'economia nazionale e che mortifica il diritto, i sentimenti, la dignità, l'essere cittadino, di anziani che scelgono di vivere gli ultimi anni della loro vita con chi meglio credono. Una manovra finanziaria che non da ossigeno alla nostra economia che non ha bisogno di misure assurdamente penalizzanti come l'aumento di un punto dell'IVA e l'aumento delle accise sui carburanti, che possono avere come unico effetto l'aumento dell'inflazione e quindi del costo della vita. Inconcepibili poi sono le misure assurdamente penalizzanti che, ancora una volta, colpiscono il pubblico impiego, con il congelamento al 2014 degli aumenti contrattuali. Il Partito Pensionati ritiene che il Governo dovrebbe colpire gli evasori fiscali, aumentare la tassazione sul grande capitale e sulle rendite parassitarie. E non è certamente diminuendo progressivamente sino a cancellare la rivalutazione Istat per le pensioni da poco più di 1.400 euro in poi che si risolvono i problemi: queste non sono pensioni d'oro. Si colpiscano sì le pensioni a molti zeri, ma non si tocchino le pensioni medie che servono appena a sopravvivere e se un provvedimento c'è da adottare nei confronti di tutte le pensioni è quello della loro rivalutazione dal momento che, negli ultimi 20 anni, non vi sono stati aumenti veri e hanno perso il 40% del loro potere d'acquisto. Questa manovra provoca il pesante impoverimento di pensionati e lavoratori: una sorta di Robin Hood alla rovescia, pagano i poveri e non si toccano i ricchi. Così veramente non và. La distanza fra questo Governo e il Paese aumenta sempre di più ed è forse giunta l'ora di voltare pagina. Signor Presidente, se questa bozza di manovra governativa dovesse diventare realtà l'aiuto che la Regione ha inteso, e intende, dare ai pensionati svanirà, rendendo vano ogni sforzo in questa direzione. Ed è proprio per questo che ritengo che la Regione Friuli Venezia Giulia, forte della sua potestà legislativa in materia di igiene e sanità, assistenza sanitaria ed ospedaliera, non applichi alcun ticket inerente qualsiasi aspetto della salute, proprio perché a pagarne le conseguenze saranno sempre e comunque i più deboli. Signor Presidente, la invito a potenziare il sostegno alle famiglie, a garantire i servizi di assistenza domiciliare, ad andare in controtendenza rispetto alla politica nazionale cancellando l'Irpef regionale per i pensionati".