Pens: Ferone, finanziaria, Tondo tuteli pensionati FVG
(ACON) , 29 giu - COM/MPB - In merito alla manovra finanziaria
del Governo nazionale il consigliere del Partito Pensionati Luigi
Ferone ha inviato al presidente della Regione Renzo Tondo una
nota con la quale sollecita a tutelare pensionati e lavoratori
del Friuli Venezia Giulia.
Ecco quanto scrive Ferone: "Signor presidente, lei si è sempre
dimostrato sensibile ai problemi dei pensionati, dei portatori di
handicap e delle fasce deboli della nostra regione, di quei
cittadini cioè che, più di altri, hanno bisogno di attenzione,
considerazione e sostegno.
In queste ore sta destando molta preoccupazione l'atteggiamento
del Governo nazionale proprio nei confronti di questi cittadini
che avrebbero bisogno di ben altre attenzioni.
Ci si aspettava che il Governo, una volta tanto, abbassasse
l'imposizione fiscale proprio nei confronti dei pensionati e dei
lavoratori; così, almeno in questa fase, non è.
Si colpiscono i soliti, quelli che hanno sempre pagato, sempre
fatto il proprio dovere, cioè pensionati e lavoratori: troppo
facile, veramente troppo facile, ma anche molto ingiusto e
profondamente sbagliato.
I pensionati sono già indignati per il trattamento che subiscono
da 20anni, dai governi di destra e di sinistra, ed ora, in un
momento di grande difficoltà, il Governo Berlusconi non trova di
meglio che assestare un altro duro colpo alle già precarie
condizioni di vita di pensionati e lavoratori.
Se le misure contenute nella bozza di manovra del Governo
dovessero essere confermate, al di là di chi, a livello
governativo, ha vinto o ha perso, c'è chi perde di sicuro e sono
le fasce sociali più deboli del Paese, in primo luogo i
pensionati ed i lavoratori vicini alla pensione.
Non è credibile che, invece di abbassare le tasse per i
pensionati, li si colpisca assurdamente introducendo un ticket di
10 euro sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali, 25 euro
per i "codici bianchi" del Pronto Soccorso, ed un ticket, nel
2014, per l'acquisto di medicinali da parte dei cittadini.
I pensionati sono il cuore di questa manovra governativa tesa a
"fare cassa" ma, stranamente, invece che colpire il grande
capitale, la vasta area di evasione e abbassare le tasse a
pensionati e lavoratori, si fa "macelleria sociale" proprio con
queste categorie di cittadini più deboli che avrebbero bisogno di
sostegno e non di essere pesantemente colpiti.
Dall'aumento dell'età pensionabile per le donne fino a 65 anni, a
partire dal gennaio 2012 e l'anticipo al 2014 per l'agganciamento
dell'età pensionabile all'aspettativa di vita, si giunge a
effettuare le prove generali per colpire le pensioni di
reversibilità iniziando a ridurre quelle relative ai matrimoni
badante e anziano, con una determinata differenza di età, come se
anziano volesse significare "non consapevolezza": apparentemente
una norma opportuna ma che, nei fatti, non risolve nulla e apre
la strada per colpire proprio l'istituto della reversibilità che,
di per sé, avrebbe bisogno sì di interventi, ma per garantire il
100% della pensione al coniuge superstite.
Una misura questa che il Partito Pensionati non esita a definire
demagogica, che non apporta alcun beneficio all'economia
nazionale e che mortifica il diritto, i sentimenti, la dignità,
l'essere cittadino, di anziani che scelgono di vivere gli ultimi
anni della loro vita con chi meglio credono.
Una manovra finanziaria che non da ossigeno alla nostra economia
che non ha bisogno di misure assurdamente penalizzanti come
l'aumento di un punto dell'IVA e l'aumento delle accise sui
carburanti, che possono avere come unico effetto l'aumento
dell'inflazione e quindi del costo della vita.
Inconcepibili poi sono le misure assurdamente penalizzanti che,
ancora una volta, colpiscono il pubblico impiego, con il
congelamento al 2014 degli aumenti contrattuali. Il Partito
Pensionati ritiene che il Governo dovrebbe colpire gli evasori
fiscali, aumentare la tassazione sul grande capitale e sulle
rendite parassitarie.
E non è certamente diminuendo progressivamente sino a cancellare
la rivalutazione Istat per le pensioni da poco più di 1.400 euro
in poi che si risolvono i problemi: queste non sono pensioni
d'oro. Si colpiscano sì le pensioni a molti zeri, ma non si
tocchino le pensioni medie che servono appena a sopravvivere e se
un provvedimento c'è da adottare nei confronti di tutte le
pensioni è quello della loro rivalutazione dal momento che, negli
ultimi 20 anni, non vi sono stati aumenti veri e hanno perso il
40% del loro potere d'acquisto.
Questa manovra provoca il pesante impoverimento di pensionati e
lavoratori: una sorta di Robin Hood alla rovescia, pagano i
poveri e non si toccano i ricchi. Così veramente non và. La
distanza fra questo Governo e il Paese aumenta sempre di più ed è
forse giunta l'ora di voltare pagina.
Signor Presidente, se questa bozza di manovra governativa dovesse
diventare realtà l'aiuto che la Regione ha inteso, e intende,
dare ai pensionati svanirà, rendendo vano ogni sforzo in questa
direzione. Ed è proprio per questo che ritengo che la Regione
Friuli Venezia Giulia, forte della sua potestà legislativa in
materia di igiene e sanità, assistenza sanitaria ed ospedaliera,
non applichi alcun ticket inerente qualsiasi aspetto della
salute, proprio perché a pagarne le conseguenze saranno sempre e
comunque i più deboli.
Signor Presidente, la invito a potenziare il sostegno alle
famiglie, a garantire i servizi di assistenza domiciliare, ad
andare in controtendenza rispetto alla politica nazionale
cancellando l'Irpef regionale per i pensionati".