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CRPO/Corecom: presenza femminile nelle elezioni amministrative 2011

05.07.2011
14:34
(ACON) Trieste, 5 lug - RC - E' dai partiti, dai loro statuti oggi senza garanzie per le donne, che dovrebbe partire il cambiamento che porterebbe a un incremento della presenza femminile nel mondo della politica.

Ne è convinta la presidente della Commissione regionale pari opportunità uomo donna (CRPO) del Friuli Venezia Giulia, Santa Zannier, commentando i dati raccolti dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) relativamente alla presenza femminile nelle liste elettorali 2011 prima ed entrate nelle amministrazioni locali poi.

I tempi stessi della politica - sostiene la Zannier - non sono quelli delle donne. Una riunione che non inizia in orario o che si protrae oltre il prestabilito può far saltare l'andare a portare o a prendere i bambini a scuola, a fare la spesa, preparare i pasti e ogni altra incombenza tipicamente lasciata alle donne. Loro non hanno il tempo di proseguire gli incontri magari al bar, dove, si sa, si stringono veramente gli accordi. Per gli uomini tutto questo é più fattibile, soprattutto perché hanno una donna che pensa alle "faccende di casa". Ecco che la presenza femminile, si tratti in ruoli all'interno del partito piuttosto che nelle amministrazioni, non potrà mai essere neppure uguale a quella maschile.

Passando ai dati e partendo dalle Province di Trieste e Gorizia, si nota come entrambe le Giunte provinciali siano formate da 4 assessori donne e 2 assessori uomini, il che significa che la presenza femminile è pari al 66,7%. Nei Consigli, Trieste passa da una presenza di consigliere del 36% al 40%, mentre Gorizia sale dall'8% al 20%. Poiché questo risultato è frutto della scelta degli elettori - ha commentato la vicepresidente della CRPO, Anna Maria Mozzi - significa che le donne si sostengono tra loro e che ci sono uomini non contrari a votare una donna.

Per quanto riguarda i quattro Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti, si registra il caso, unico e per la prima volta, di Monfalcone dove a contendersi il ballottaggio per la carica di sindaco sono state due donne, mentre per gli altri tre i candidati erano tutti uomini. Dal punto di vista della composizione della Giunta comunale, Trieste va da una presenza femminile del 9,1% al 45,5%, Pordenone scende da 33,3% a 22,2%, Monfalcone sale da 37,5% a 50% e Cordenons scende da 14,3% a 12,5%. La media delle percentuali aumenta, quindi, da 24% a 25%. Come composizione dei Consigli, Trieste incrementa dal 10% al 17,1%, Pordenone scende da 25% a 17,1%, Monfalcone aumenta da 20% a 48% e Cordenons raddoppia da 8% a 16%. La media vede, allora, un salto dal 16% al 24,55%.

La percentuale delle candidate di genere femminile presenti nelle liste di Province e Comuni con più di 15mila abitanti si attesta sul 27,5% del totale (2442 candidati).

Passando ai 36 Comuni piccoli, in generale si vede che il numero dei sindaci donna resta uguale a prima delle elezioni, ovvero si ferma a 4; la presenza femminile, invece, sale da 85 consigliere a 103, ovvero passa dal 18,44% al 19% del totale dei consiglieri.

L'appuntamento ha permesso alla presidente Zannier un commento finale: le donne non sono né più né meno intelligenti degli uomini, ma hanno una visione diversa dei fabbisogni e della vita quotidiani, più aderente alla realtà. Si fanno leggi e regolamenti che riguardano gli asili, le scuole, le case (condannata, dalla Zannier, la mancata presenza di donne nei Consigli di amministrazione delle ATER), tutti settori che riguardano soprattutto l'impegno delle donne, eppure non si lascia a loro il compito di scriverli.

(foto; immagini tv)