CRPO/Corecom: presenza femminile nelle elezioni amministrative 2011
(ACON) Trieste, 5 lug - RC - E' dai partiti, dai loro statuti
oggi senza garanzie per le donne, che dovrebbe partire il
cambiamento che porterebbe a un incremento della presenza
femminile nel mondo della politica.
Ne è convinta la presidente della Commissione regionale pari
opportunità uomo donna (CRPO) del Friuli Venezia Giulia, Santa
Zannier, commentando i dati raccolti dal Comitato regionale per
le comunicazioni (Corecom) relativamente alla presenza femminile
nelle liste elettorali 2011 prima ed entrate nelle
amministrazioni locali poi.
I tempi stessi della politica - sostiene la Zannier - non sono
quelli delle donne. Una riunione che non inizia in orario o che
si protrae oltre il prestabilito può far saltare l'andare a
portare o a prendere i bambini a scuola, a fare la spesa,
preparare i pasti e ogni altra incombenza tipicamente lasciata
alle donne. Loro non hanno il tempo di proseguire gli incontri
magari al bar, dove, si sa, si stringono veramente gli accordi.
Per gli uomini tutto questo é più fattibile, soprattutto perché
hanno una donna che pensa alle "faccende di casa". Ecco che la
presenza femminile, si tratti in ruoli all'interno del partito
piuttosto che nelle amministrazioni, non potrà mai essere neppure
uguale a quella maschile.
Passando ai dati e partendo dalle Province di Trieste e Gorizia,
si nota come entrambe le Giunte provinciali siano formate da 4
assessori donne e 2 assessori uomini, il che significa che la
presenza femminile è pari al 66,7%. Nei Consigli, Trieste passa
da una presenza di consigliere del 36% al 40%, mentre Gorizia
sale dall'8% al 20%. Poiché questo risultato è frutto della
scelta degli elettori - ha commentato la vicepresidente della
CRPO, Anna Maria Mozzi - significa che le donne si sostengono tra
loro e che ci sono uomini non contrari a votare una donna.
Per quanto riguarda i quattro Comuni con popolazione superiore ai
15mila abitanti, si registra il caso, unico e per la prima volta,
di Monfalcone dove a contendersi il ballottaggio per la carica di
sindaco sono state due donne, mentre per gli altri tre i
candidati erano tutti uomini.
Dal punto di vista della composizione della Giunta comunale,
Trieste va da una presenza femminile del 9,1% al 45,5%, Pordenone
scende da 33,3% a 22,2%, Monfalcone sale da 37,5% a 50% e
Cordenons scende da 14,3% a 12,5%. La media delle percentuali
aumenta, quindi, da 24% a 25%.
Come composizione dei Consigli, Trieste incrementa dal 10% al
17,1%, Pordenone scende da 25% a 17,1%, Monfalcone aumenta da 20%
a 48% e Cordenons raddoppia da 8% a 16%. La media vede, allora,
un salto dal 16% al 24,55%.
La percentuale delle candidate di genere femminile presenti nelle
liste di Province e Comuni con più di 15mila abitanti si attesta
sul 27,5% del totale (2442 candidati).
Passando ai 36 Comuni piccoli, in generale si vede che il numero
dei sindaci donna resta uguale a prima delle elezioni, ovvero si
ferma a 4; la presenza femminile, invece, sale da 85 consigliere
a 103, ovvero passa dal 18,44% al 19% del totale dei consiglieri.
L'appuntamento ha permesso alla presidente Zannier un commento
finale: le donne non sono né più né meno intelligenti degli
uomini, ma hanno una visione diversa dei fabbisogni e della vita
quotidiani, più aderente alla realtà. Si fanno leggi e
regolamenti che riguardano gli asili, le scuole, le case
(condannata, dalla Zannier, la mancata presenza di donne nei
Consigli di amministrazione delle ATER), tutti settori che
riguardano soprattutto l'impegno delle donne, eppure non si
lascia a loro il compito di scriverli.
(foto; immagini tv)