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Pdl: Colautti, manovra Tremonti annulla specialità della Regione

11.07.2011
10:02
(ACON) Trieste, 11 lug - COM/AB - "Insopportabile ingerenza statale". Così bolla il consigliere regionale del Pdl Alessandro Colautti la manovra del ministro Tremonti che non soltanto penalizza la virtuosità della nostra Regione, ma annulla, di fatto, la specialità, con conseguenze deleterie sul piano statutario e dei rapporti Stato-Regione.

"Paradossale che in un momento storico in cui il federalismo dovrebbe riconoscere la specialità e premiare i territori virtuosi venga avanti un'impostazione letteralmente opposta che vanifica il nostro Statuto. E dire che il contenimento della spesa pubblica, per quanto ci riguarda, era iniziato già nel 2008 con risultati oggettivi".

Colautti parla di "centralismo assurdo e incomprensibile" e rileva come "lo Stato intervenga in maniera indistinta sulle Regioni, creando un vulnus nelle relazioni istituzionali con il rischio di andare incontro a un vero e proprio tracollo economico. Il patto di stabilità dello Stato si sovrappone a quello in vigore, determinando fra l'altro un peggioramento dei rapporti fra Regione ed Enti locali".

Il consigliere regionale del Pdl ricorda i 50 milioni di euro (variazione di bilancio 2010) lasciati dalla Regione Fvg ai Comuni e i 30 milioni dell'assestamento bilancio 2011 non vincolati che gli Enti locali possono destinare in base alle loro priorità: "Questo dimostra che siamo l'unica Regione che sta mantenendo e forse aumentando i trasferimenti agli enti locali in tempo di tagli".

"Non è possibile ignorare che il Friuli Venezia Giulia, dal '97, si paga da solo con il gettito erariale dei nostri concittadini la sanità e il sistema dei servizi sociali, accollandosi anche gli aumenti determinati dai contratti nazionali e gli incrementi salariali di medici e figure sanitarie. Siamo autonomi anche nel trasporto pubblico locale. Alla luce delle competenze che gestiamo in loco con i soldi dei contribuenti, è impossibile riuscire a giustificare le mosse del governo".

Non resta che "regionalizzare il più possibile le politiche, intervenendo nella Commissione Stato-Regione e rilanciare la bontà dell'autonomia e della specialità, opponendoci all'ingiustizia che si profilerebbe".

In questa partita gioca un ruolo fondamentale la missione del Pdl del FVG che "deve riuscire a diventare un partito a forte caratterizzazione e vocazione regionale, stoppando l'appiattimento verticistico sul livello nazionale; un Pdl regionale che deve trasformarsi in un partito che tesse alleanze, sempre più inclusivo, dialogante con tutte le componenti sociali e quelle parti frammentate del centrodestra. In gioco, a questo punto, ci sono il futuro della Regione e la tutela di una storia che non può essere cancellata per sudditanza".